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Le cascate Vittoria si stanno prosciugando per colpa dei cambiamenti climatici

Il livello dell’acqua si è dimezzato nelle meravigliose cascate che si trovano al confine tra Zambia e Zimbabwe.

Sebbene ancora alcune persone non credano ai cambiamenti climatici in atto, in diverse aree geografiche del mondo arrivano purtroppo delle prove schiaccianti: l’unica arriva dall’Africa, più precisamente dal confine tra Zambia e Zimbabwe, dove le meravigliose e suggestive cascate Vittoria si stanno prosciugando.

Come riporta il Daily Mail, la situazione è a dir poco allarmante e comporta gravi conseguenze per tutta la zona circostante: il livello dell’acqua si è ormai dimezzato a causa della siccità che sta colpendo l’Africa, una delle più gravi degli ultimi decenni se si considera che ormai le temperature superano anche i 50 gradi. Le foto pubblicate dal quotidiano inglese sono impressionanti.

I danni provocati da questa situazione sono facilmente intuibili: non si tratta solo del danno economico, visto che il turismo di quest’area crollerà inevitabilmente se le cascate spariranno, ma anche un danno per la popolazione, considerando che le cascate riforniscono la centrale idroelettrica di Kariba, responsabile della fornitura elettrica sia di Zambia che di Zimbabwe. Non bisogna poi dimenticare il danno al livello ambientale e quello provocato alla fauna della zona.

In paesi come lo Zimbabwe, tra l’altro, la situazione è già piuttosto grave per altri motivi: secondo i dati del World Food Programme, infatti, 11 milioni di abitanti vivono in condizioni di estrema insicurezza alimentare e sono 8 i milioni di abitanti costretti a ricorrere agli aiuti alimentari provenienti d’oltremare. In Zambia le condizioni non sono molto diverse; in questo paese, tra l’altro, mentre l’ente del turismo cerca di sminuire la gravità del prosciugamento delle cascate per non scoraggiare i visitatori, il Presidente del paese, Edgar Lungo, preferisce essere sincero: “La colpa è dei cambiamenti climatici – ha dichiarato – è sorprendente che le persone li banalizzino in questo modo, sostenendo che non siano reali”.

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