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I cani aiutano a ridurre il rischio di schizofrenia nei bambini, lo rivela uno studio

Secondo i risultati della ricerca, grazie ai cuccioli le probabilità di ammalarsi di disturbo psichiatrico da adulti si ridurrebbero del 24%.

I bambini che crescono con un cane al loro fianco, soprattutto nei primi tre anni di vita, ne trarrebbero un importante beneficio: secondo una ricerca dell’Università Johns Hopkins di Baltimora, in collaborazione con lo Sheppard Pratt Health System, i bimbi che vivono a stretto contatto con un cucciolo avrebbero circa il 24% in meno di probabilità di ammalarsi di schizofrenia da adulti.

Come è possibile che i cani possano influire così tanto sull’insorgere di questa patologia? La schizofrenia è determinata sia da fattori genetici che da fattori ambientali, anche se le cause esatte sono ancora oggi in gran parte sconosciute. Diversi disturbi psichiatrici sono stati associati ad alterazioni del sistema immunitario e a esposizioni ambientali nella prima infanzia: ecco perché i ricercatori americani hanno deciso di analizzare la relazione tra il possesso di un animale domestico come un cane o un gatto e la diffusione di due disturbi psichiatrici, la schizofrenia e il disturbo bipolare

Allo studio hanno partecipato 1.371 uomini e donne di età compresa tra i 18 e i 65 anni: tra queste persone, 396 sono affette da schizofrenia, 381 da disturbo bipolare mentre 594, dopo appositi esami, sono state dichiarate prive di disturbi psichiatrici. I partecipanti sono stati suddivisi per fasce d’età e a ciascuno di loro sono poi state chieste informazioni sulla propria infanzia e sul rapporto con gli animali per scoprire chi di loro avesse avuto contatti con un cane da piccolo. Incrociando tutti i dati ottenuti, gli studiosi hanno appunto scoperto che le persone che hanno avuto un cane nei primi tre anni di vita riportano il 24% in meno di probabilità di andare incontro alla schizofrenia rispetto a chi, invece, non ha avuto un animale domestico da piccolo. 

Per quanto riguarda il disturbo bipolare, non sono state individuate associazioni statistiche rilevanti, mentre è stata evidenziata una leggera tendenza positiva tra il possesso di un gatto e il rischio di sviluppare il suddetto disturbo tra i 9 e i 12 anni. Uno degli autori della ricerca ha spiegato perché la presenza di un cane influirebbe sul rischio di sviluppare la schizofrenia: “Ci sono diverse spiegazioni plausibili per questo possibile effetto protettivo dal contatto con i cani – si legge nel comunicato - Forse qualcosa nel microbioma canino che viene trasmesso agli esseri umani e rafforza il sistema immunitario o mitiga una predisposizione genetica alla schizofrenia. Una migliore comprensione dei meccanismi alla base delle associazioni tra esposizione agli animali domestici e disturbi psichiatrici ci consentirebbe di sviluppare adeguate strategie di prevenzione e trattamento”. Ecco perché i ricercatori effettueranno altre analisi e studi per approfondire l’argomento.

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