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Coronavirus, parla l’infermiera della foto simbolo: “Scusate se sono crollata, ero stremata”

Si chiama Elena Pagliarini e lavora nell’Asst di Cremona dal 2018.

In questi giorni in rete è diventata virale la foto di un’infermiera che, in preda alla stanchezza, si è lasciata andare sdraiandosi sulla scrivania. Quell’infermiera si chiama Elena Pagliarini, ha 40 anni e dal luglio 2018 lavora presso l’Azienda socio sanitaria territoriale di Cremona: in un’intervista a Repubblica, la donna la cui foto è diventata un simbolo dell’emergenza Coronavirus, si è persino scusata per la sua stanchezza.

Quella notte ero stremata – ha detto Elena – scusate se sono crollata prima della fine del turno. Al pronto soccorso dell'ospedale di Cremona avevo iniziato il turno alle nove della sera prima. Erano le sei del mattino. Ma quella notte è successo di tutto”. A scattare la foto che ha fatto il giro del web è stata la primaria e amica dell’infermiera, Francesca Mangiatordi, medico del pronto soccorso dell’Ospedale Maggiore di Cremona, una delle strutture che più di altre sta accusando il peso dell’emergenza dovuta al Covid-19.

Erano oltre dieci ore che stavamo lavorando senza sosta – ha raccontato Francesca, che ha la passione per la fotografia – quando ho visto Elena riposare 5 minuti dopo ore passate a correre da un paziente all’altro, a cercare di aiutare l’ennesimo paziente che arrivava con febbre e insufficienza respiratoria, l’ho guardata e avevo voglia di abbracciarla. Ma ho preferito immortalare quel momento di tregua… con guanti, mascherina e camice monouso. Un attimo di tregua”.

Quella sera la struttura sanitaria è stata davvero in difficoltà: “La sala era piena di pazienti spaventati, con moltissime persone in insufficienza respiratoria molto grave – ha raccontato ancora Elena - Gente di tutte le età, la febbre saliva in modo repentino. La cosa che mi colpiva di più era che non dicevano nulla: erano nel letto e tacevano. Però avevano gli occhi della paura”. Questa infermiera ha vissuto tutto questo e ha persino sentito l’esigenza di scusarsi per essersi concessa un minuto di riposo dopo ore e ore di lavoro intenso. Tutti noi, invece, dovremmo solo ringraziare lei e tutti i suoi colleghi che in questi giorni stanno lavorando senza sosta per contrastare l’epidemia.

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