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Parla la madre di Silvia Romano: "Mandate un parente due anni là e vediamo se non si converte"
La mamma si sfoga rispondendo ai giornalisti dalla sua casa in via Casoretto, a Milano. Anche il padre reagisce contro chi accusa la figlia.
"Cerchiamo di dimenticare, di chiudere un capitolo e aprirne un altro", "Chiunque dopo due anni di prigionia tornerebbe convertito, usate il cervello". Sono le frasi di sfogo di una mamma che ha sofferto per due anni, senza sapere dove si trovava la figlia e che oggi vuole dimenticare, nonostante le polemiche che stanno alimentando i social in questi giorni. La mamma di Silvia Romano, la giovane rapita dai terroristi in Somalia, è Francesca Fumagalli. La signora era andata al parco vicino casa, al Casoretto, periferia nord est di Milano, per portare il cane quando, incalzata dalle domande dei giornalisti che dal giorno del rilascio inseguono la famiglia Romano, si lascia andare ad uno sfogo sentito.
Ha detto solo queste parole e poco più. È tornata a chiedere "pace per la sua famiglia" e per sua figlia. E' infatti notizia di ieri che la Procura di Milano ha aperto un'inchiesta sulle minacce e gli insulti social rivolti a Silvia. Il suo profilo Facebook da oggi infatti risulta chiuso. Gli insulti riguardano sia la sua conversione all'Islam, sia il presunto riscatto pagato. Delle offese che hanno pesato molto sul ritorno a casa della ragazza.
Anche il papà di Silvia, Enzo Romano, ha commentato così il sorriso della figlia in arrivo in Italia: "Non è che se uno sorride sta benissimo, non confondiamo il sorriso con la capacità di reagire per rimanere in piedi dignitosamente da una situazione di cui si è preda e che ti porta poi ad andare nella depressione più totale. Meno male che ha un po' di palle e cerca di reagire, ma è la sopravvivenza".