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Riparte il Festival di Yulin in Cina: cani e gatti macellati per essere mangiati
Nonostante la pandemia in corso e gli appelli degli animalisti, continua la strage di animali domestici nel paese asiatico.
"Il solstizio d’estate è un giorno felice, ma non per migliaia di cani e gatti uccisi per la loro carne in Asia. Oggi inizia il crudele, e tutt’altro che tradizionale, #YulinFestival, creato nel 2010 dai venditori per aumentare le vendite”, scrive così HSI – Humane Society International - una delle più grandi organizzazioni mondiali per la protezione di tutti gli animali che da anni si batte per fermare il festival.
Ma, a quanto pare, il tradizionale Festival di Yulin non si fermerà nemmeno quest'anno, spostandosi dal centro in periferia, a Nanchao. In dieci giorni verranno macellati almeno diecimila cani e gatti, nonostante gli appelli dei gruppi animalisti, e in barba all'intervento del Ministero cinese dell’Agricoltura e degli Affari rurali che avevano aggiornato il catalogo nazionale del bestiame e pollame, eliminando dalla lista degli animali commestibili sia cani che gatti, in quanto classificati come ‘animali domestici’.
Secondo le nostre fonti (sondaggi Avaaz, CAWA e VShine 2016-2017), la maggior parte della popolazione cinese dichiara di non consumare carne di cane.
— HSI Italia (@HSIItalia) June 15, 2020
Gli animali che vengono consumati nei ristoranti o negli street food, sono dei randagi oppure dei cuccioli o esemplari adulti sottratti ai loro padroni. Una volta catturati, vengono maltrattati, rinchiusi in gabbia, senza acqua né cibo, in attesa di essere macellati.
Nemmeno la pandemia in corso e la nuova ondata di Covid-19 a Pechino sembrano scoraggiare il protrarsi di certi discutibili appuntamenti: il governo cinese sul Festival di Yulin non ha posto veti. Nessuna sanzione fermerà la mattanza, che continuerà in nome di una scellerata tradizione.
(Fonte: GreenMe)