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17 Luglio 2020
All'inizio di questa pandemia mondiale erano in molti a pensare che il Covid-19 fosse una influenza, solo un po' più forte. Col passare dei giorni prima e dei mesi poi, gli scettici si sono ricreduti: il virus ha causato la morte di tantissime persone in tutto il globo. L'Istituto Superiore di Sanità, in collaborazione con l'Istat, ha reso noto il rapporto "Impatto dell'epidemia Covid-19 sulla mortalità", elaborando i dati forniti dai medici in 4.942 schede di morte.
I risultati sono allarmanti: la SarsCov2 ha causato la morte delle persone positive nell'89% dei casi. I decessi analizzato sono il 15,6% del totale, fino al 25 maggio scorso. Molto importante in questa analisi è l'età del soggetto che ha contratto il virus e non ce l'ha fatta. Nel 92% dei casi si è trattato di individui nella fascia di età di 60-69 anni. Nell'82% dei casi (il dato minimo), invece, ha causato la morte di persone al di sotto dei 50 anni.
Il rapporto ha evidenziato anche le malattie pregresse, a seguito delle quali è sopraggiunta la morte. Le concause sono: cardiopatie ipertensive, diabete mellito, cardiopatie ischemiche, tumori. Ma non solo, da annoverare anche le malattie croniche delle basse vie respiratorie, malattie cerebrovascolari, demenze o Alzheimer e obesità. Ma queste ultime in una percentuale molto più bassa.
Le persone sono morte per una serie di complicanze, tra cui la polmonite e l'insufficienza respiratoria.
Online il Rapporto sulle cause di morte nei deceduti positivi a SARS-CoV-2 a cura di #istat e @istsupsan #IstatperilPaese https://t.co/AtirT98qUK pic.twitter.com/fHRSygetHX
— Istat (@istat_it) July 16, 2020