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Cinque deputati avrebbero preso il Bonus partita iva da 600 euro

Una notizia che ha fatto scandalo in tutta Italia

A quanto pare lo stipendio da 12mila euro non è bastato a 5 deputati "furbetti" che hanno pensato bene di chiedere (e ottenere) anche il Bonus da 600 euro predisposto per supportare i lavoratori a partita Iva messi in difficoltà dal recente lockdown.

Ad accorgersi del fatto è stato l'ufficio dell'Inps che si occupa di individuare frodi. I deputati furbetti sarebbero "tre leghisti, uno del Movimento 5 stelle, un renziano".

Immediate le reazioni di ministri e rappresentanti delle diverse forze politiche. La viceministra Castelli ha commentato il vergognoso episodio evidenziando: "Quei provvedimenti li abbiamo scritti per aiutare chi davvero stava soffrendo".

Vito Crimi, capo politico M5s, ha definito il fatto "odioso e insopportabile", precisando: "Se si tratta di deputati del M5s, portino dimissioni".

Barbara Lezzi, senatrice M5S, ha rincarato la dose, scrivendo sui suoi canali social: "Nessuna forza politica è immune dalla pochezza umana ma la differenza del M5S sta nella reazione. Se è vero, come riportato dalle agenzie di stampa, che uno dei cinque deputati che hanno avuto il barbaro coraggio di intascare 600 euro di sussidio è del M5S, dobbiamo sapere chi è e deve essere immediatamente espulso". 

Nicola Zingaretti e Graziano Delrio del PD hanno definito l'episodio "vergognoso". Mentre Giorgio Mulé di Forza Italia ha precisato che "non c'è privacy da tutelare nell'attività di un parlamentare".

Non è mancata la reazione di Matteo Salvini, che ha parlato di "sospensione immediata" per i furbetti, precisando: "L'ha permesso il decreto del governo e l'Inps ha dato i soldi. In qualunque Paese tutti si dimetterebbero".

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