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Credits photo: dailymail.co.uk
25 Agosto 2020
Le vittime della pandemia di coronavirus che ha colpito il mondo non sono soltanto coloro che si ammalano di Covid-19. C'è anche chi perde la vita per motivi non strettamente connessi al contagio. È il caso di Emily Owen, una 19enne di Shouldham, Norfolk.
Secondo quanto confermato da un'inchiesta che si è conclusa recentemente, Emily si è tolta la vita perché non ha avuto la forza di affrontare la pandemia di coronavirus e il lockdown.
I suoi genitori l'hanno trovata impiccata nella loro casa lo scorso 18 marzo (due giorni dopo l'entrata in vigore del blocco parziale nel Regno Unito). La ragazza, che respirava ancora, è stata portata d'urgenza al Queen Elizabeth Hospital di King's Lynn, dove è morta 4 giorni dopo.
Qualche giorno prima del drammatico gesto, la famiglia di Emily si era autoisolata perché una delle sue sorelle aveva una tosse sospetta. A quel punto la ragazza, che aveva già avuto problemi di salute mentale e a cui nel 2018 era stata diagnosticata una forma di autismo, ha avuto paura di perdere la sua libertà e la sua autonomia.
Emily aveva lavorato tanto per costruirsi un'indipendenza nonostante i suoi problemi: aveva trovato un lavoro al pub King's Arms di Shouldham e aveva preso la patente. La minaccia del lockdown e la paura di perdere tutto e veder cancellati tutti i propri progetti è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Dopo la morte di Emily la famiglia ha voluto far sapere che l'autismo può manifestarsi in ogni forma e ha voluto lanciare un appello per chiedere alle persone di prendersi cura del prossimo, perché non possiamo mai sapere quali problemi stiano vivendo.
(Credits photo: dailymail.co.uk)