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Con il Dolls Hacking le bambole diventano acqua e sapone contro gli stereotipi femminili
La tendenza sta prendendo piede in tutto il mondo.
Dalle Barbie alle Bratz, quasi tutte le bambole con le quali i bambini giocano corrispondono a degli stereotipi ben precisi che rincorrono l’ideale di bellezza convenzionale: abiti sontuosi e succinti, tacchi alti, make up vistosi ed espressioni ammiccanti. Se ci si pensa bene, certe bambole hanno fattezze troppo adulte per poter essere adatte a delle bambine.
Ed è così che è nato il Dolls Hacking, una nuova tendenza che consiste nel modificare le bambole per renderle più naturali e più adatte all’infanzia. In questo modo anche le Barbie e le Bratz adottano un look acqua e sapone, molto più vicino alla realtà di tutti i giorni e a un’immagine femminile più comune e autentica.
Visualizza questo post su InstagramUn post condiviso da Sonia Singh Tree Change Dolls (@treechangedolls) in data:
Su YouTube sono stati pubblicati molti tutorial che mostrano come modificare le proprie bambole: si tratta di un’operazione che richiedere la supervisione di un genitore perché comporta l’impiego di un solvente per cancellare il pesante trucco delle bambole. Oltre al trucco, viene modificata anche l’acconciatura e vengono realizzati abiti più consoni.
Il fenomeno pare sia nato da un articolo del New Yorker nel quale, appunto, si puntava il dito contro un’industria dei giocattoli che propone questi modelli femminili standardizzati; da lì in poi, tante ragazzine hanno deciso di opporsi all’idea della donna omologata e di seguire il Dolls Hacking ma non solo loro. Sonia Singh, ad esempio, è un’artista che recupera bambole vecchie e dona loro una nuova vita, struccandole, ridipingendole e reinventando i loro abiti. Il risultato è davvero sorprendente.