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Cosa si potrà fare a Natale? Tutte le novità al vaglio
Dai cenoni agli spostamenti: le indiscrezioni in vista del nuovo DPCM.
“Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi”? Mai come nel 2020 questo modo di dire è stato rivisitato. Se le festività pasquali sono state messe a dura prova dal lockdown primaverile, che ha costretto gli italiani a ricalibrare le proprie velleità, anche per i cenoni sotto l’albero si rischia di dover abbassare le pretese.
La seconda ondata di contagi da Covid-19, infatti, ha già portato il Governo a dividere l’Italia in tre fasce in base alla diffusione del virus. Soltanto ad inizio dicembre, invece, è prevista la pubblicazione del nuovo DPCM chiamato a fare chiarezza su ciò che si potrà fare e ciò che non si potrà fare durante le festività natalizie.
Per ora, dunque, si resta nel campo delle ipotesi. Il primo Natale dell’era Covid-19 sarà inevitabilmente diverso dagli altri e più sobrio. Al vaglio dell’esecutivo ci sono diversi scenari, che prevedono rinunce e fanno leva anche sul buonsenso dei cittadini.
Ci si potrà spostare tra regioni? Il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha spiegato che in base all’attuale modello la possibilità verrebbe concessa soltanto a chi vive in zone gialle. Va però ricordato che, pur evitando gli spostamenti non essenziali, ci si può muovere in direzione di un’altra regione se si è residenti o domiciliati in quella che si intende raggiungere. Esiste dunque la possibilità che la mobilità venga limitata ai soli spostamenti essenziali, ovvero quelli giustificati da ricongiungimento familiare o esigenze lavorative.
Il Dpcm del 4 dicembre dovrà inoltre chiarire le modalità dello shopping natalizio, per il quale si è parlato nelle ultime ore di una possibile deroga. Allo studio c’è la possibilità di ampliare le fasce orarie di apertura dei negozi – ivi compresi i centri commerciali che attualmente sono chiusi nei fine settimana e nei festivi – ma contingentando gli ingressi. Soprattutto nelle grandi città il contingentamento potrebbe riguardare anche l’accesso alle piazze e alle vie dello shopping, una misura che ricalcherebbe quella posta in essere da alcuni sindaci per chiudere i luoghi della movida.
Per quanto riguarda veglioni e festeggiamenti è già arrivato il niet del premier Conte: “Veglioni, festeggiamenti, baci e abbracci non saranno possibili. Significherebbe pagare a gennaio un innalzamento brusco della curva in termini di decessi e stress sulle terapie intensive”. Per i cenoni natalizi si ipotizza un tetto massimo di 5-6 persone sedute alla stessa tavola, ovviamente rispettando le regole sugli spostamenti di cui sopra.
Nelle scorse settimane hanno destato scalpore le immagini relative agli assembramenti in occasione dell’apertura della stagione sciistica. Stando alle ultime indiscrezioni, il Governo starebbe predisponendo un piano per prevenire le vacanze invernali, chiudendo proprio le piste da sci. Questa iniziativa dovrebbe avere un raggio d’azione più ampio di quello peninsulare, andando a coinvolgere gli impianti sciistici di tutto il Vecchio Continente.
E il coprifuoco? Per favorire gli acquisti si sta valutando l’opportunità di estenderlo alle 23, mentre soltanto in occasione del giorno di Natale potrebbero esserci meno restrizioni sugli orari, al fine di consentire le celebrazioni religiose.
Feste e banchetti per celebrare il Capodanno sono già esclusi, ma resta in discussione l’ora del divieto di uscire dalla propria abitazione in occasione della sera del 31 dicembre.
(Credits photo: Getty)