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Spostamenti per Natale: ecco cosa si può fare (e cosa può ancora cambiare)
Ci sono alcune ipotesi al vaglio per non sfavorire gli abitanti dei piccoli comuni.
Dopo la firma del decreto che blinda il Natale le polemiche non si sono fatte attendere e in tanti (come il presidente del Piemonte Alberto Cirio) stanno provando a modificarlo, soprattutto per non sfavorire gli abitanti dei piccoli centri, in un certo senso discriminati rispetto a chi abita nelle grandi città che ha più libertà di movimento.
Vediamo allora cosa si può fare e come potrebbero ancora cambiare le regole sugli spostamenti nel periodo delle feste di Natale.
Con il nuovo Dpcm entrato in vigore il 3 dicembre, il Governo ha stabilito il divieto di spostamento tra regioni e province autonome (in entrata e in uscita) dal 21 dicembre al 6 gennaio. Nei giorni festivi (il 25 e 26 dicembre e l'1 gennaio) queste regole diventano ancora più rigide, impedendo anche gli spostamenti tra Comuni. Per i trasgressori che non sono in grado di giustificare il proprio spostamento è prevista una contravvenzione da 400 a 1.000 euro, ai sensi del decreto legge 25 marzo 2020.
Una delle idee che potrebbe diventare proposta parlamentare consiste nel modificare il divieto di spostamento dal livello comunale a quello provinciale.
Al momento resta comunque valido il divieto di spostamento tra Regioni tra il 21 dicembre e il 6 gennaio anche per raggiungere coniuge e figli minori presso la seconda casa e anche se lo spostamento riguarda due regioni di colore giallo. Divieto che si estende anche allo spostamento tra Comuni nei giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021.
Il nuovo Dpcm prevede anche misure severe per disincentivare i viaggi all’estero (in particolare durante le festività). Il decreto prevede l’obbligo di "isolamento anche per coloro che siano usciti dal territorio nazionale prima del 21 dicembre 2020 o vi facciano rientro dopo il 6 gennaio".
(Credits photo: Getty)