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Addio a John le Carré, il numero uno dei romanzi di spionaggio
Lo scrittore, già agente segreto, fu autore di romanzi memorabili come «La casa Russia» e «La talpa».
Ci lascia, all’età di 89 anni, il celebre scrittore britannico John le Carré, scomparso a causa di una polmonite (non Covid). Era ricoverato al Royal Cornwall Hospital.
Nell’ambito della letteratura di spionaggio, David Cornwell (questo il suo vero nome), può essere considerato l’alternativa colta a Ian Fleming e al suo più patinato 007. Nessun altro ha saputo raccontare con così tanta efficacia narrativa l’atmosfera ambigua dell’ambiente spionistico durante la guerra fredda. Ebbe un grande successo di pubblico e di vendite sin dal suo primo bestseller internazionale datato 1963, La spia che venne dal freddo (Longanesi, 1964). Carré era un uomo di sinistra, che negli anni si schierò contro la Brexit, posizione che si rifletteva già nel romanzo Un passato da spia (Mondadori, 2018) e ancora più nettamente in La spia corre sul campo (Mondadori, 2019).
David Cornwell nasce in Inghilterra, a Poole, il 19 ottobre 1931, da genitori separati, con i quali ebbe sempre un rapporto controverso. Nonostante i problemi in famiglia, Carré e suo fratello frequentano scuole costose, anche in Svizzera, dove avviene l’iniziazione al mondo dei servizi segreti, diventando agente con mansioni d’intelligence: agente del controspionaggio britannico, il Mi5, e nel 1960 agente demandato a raccogliere informazioni all’estero, il Mi6. Nel 1961 - mentre lavora in Germania per l’intelligence, sotto copertura diplomatica - scrive e pubblica il suo primo romanzo, Chiamata per il morto (Feltrinelli, 1965). Qui prende forma Smiley, il suo personaggio principale, individuo sgraziato, umiliato dalla moglie infedele e dai capi arroganti, ma dotato di intuito, memoria e capacità investigative.
La fama e il successo però, arrivano nel 1963 con La spia che venne dal freddo, bestseller in Gran Bretagna, sempre in testa alle classifiche negli USA. La sua attività di scrittore tocca l’apice con la cosiddetta «trilogia di Karla», dal nome in codice del capo dei servizi segreti sovietici che è il rivale di Smiley in una lunga partita a scacchi che dura tre libri: La talpa (Rizzoli, 1975), L’onorevole scolaro (Rizzoli, 1978) e Tutti gli uomini di Smiley (Rizzoli, 1980).
Oltre allo spionaggio, nel corso della sua carriera narrativa Carré propone anche storie dal taglio umoristico, una su tutte: il celebre libro Il sarto di Panama (Feltrinelli, 1997).