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Facebook eliminerà la politica dalle bacheche: la decisione di Mark Zuckerberg
Il creatore del noto social network sostiene che vadano scoraggiate le “conversazioni divisive”.
Durante la presentazione trimestrale della sua azienda, Mark Zuckerberg ha annunciato delle importanti novità a proposito della sua “creatura”, ovvero uno dei social network più diffusi al mondo. Ci saranno degli importanti cambiamenti sulla piattaforma e riguarderanno la politica: in pratica Facebook non suggerirà più agli utenti i gruppi militanti o politici, proprio come ha già fatto prima delle elezioni statunitensi.
Lo scopo è quello di eliminare dalle bacheche degli utenti i contenuti politici ma soprattutto i rimandi ai gruppi organizzati su questi argomenti. Zuckerberg ha spiegato che questa operazione si è resa necessaria “per abbassare la temperatura e scoraggiare conversazioni divisive”. L’imprenditore ha poi pubblicato un lungo post in cui ha spiegato nel dettaglio la sua iniziativa: “Dobbiamo assicurarci che le comunità con cui le persone si collegano siano salutari e positive, e questo è un punto su cui stiamo lavorando da un po’ – ha scritto - Un modo per farlo, ovviamente, è eliminare i gruppi che infrangono le regole rispetto a violenza o discorsi d’odio. A settembre avevamo annunciato di aver cancellato più di un milione di gruppi nel corso dell’anno. Ma ci sono anche molti gruppi di cui potremmo disincentivare la frequentazione, anche se non violano le nostre regole. Per esempio, abbiamo smesso di raccomandare gruppi civici e politici negli Stati Uniti prima delle elezioni. Continueremo ad affinare il meccanismo ma programmiamo di eliminarne i suggerimenti sul lungo periodo e di espandere globalmente la decisione”.
In questa operazione non ci sarà, però, la censura degli utenti: “Per essere chiaro, continueremo a consentire alle persone di essere coinvolte in gruppi politici o discussioni, se lo vogliono – ha specificato Zuckerberg - Queste attività possono essere utili e importanti. Possono esserci modi per organizzare movimenti dal basso, denunciare le ingiustizie o imparare da persone con punti di vista diversi. Vogliamo che queste discussioni continuino ad avvenire. Ma uno dei problemi principali della bacheca è che le persone non vogliono che la politica e il confronto aspro su quei temi prendano il sopravvento rispetto ai nostri servizi”.
In sostanza, poiché la politica divide e genera odio in rete, spesso violando anche le regole, Facebook ha deciso non di bandirla dalla piattaforma, bensì semplicemente di non sponsorizzarla e di non incoraggiare gli utenti a entrare a far parte di pagine o gruppi politici, pur lasciando loro la piena libertà di farlo autonomamente, se lo desiderano.
Nel frattempo, il colosso californiano nel quarto trimestre del 2020 ha realizzato 11,22 miliardi di profitti, ossia un + 52% molto importante che attesta ancora una volta il suo ruolo dominante nella pubblicità digitale, campo in cui continua a espandersi.