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Infermieri e medici italiani candidati al Nobel per la Pace 2021

Redazione 105

Il personale sanitario italiano è stato il primo ad affrontare Covid19 nel mondo occidentale

Tutti i professionisti della sanità italiana sono stati candidati al Premio Nobel per la Pace 2021, su proposta della Fondazione Gobarchev che vorrebbe riconoscere un anno di sforzi impressionanti compiuti da inizio pandemia. La proposta elenca chi ne avrebbe merito: “medici, infermieri, farmacisti, psicologi, fisioterapisti, biologi, tecnici, operatori civili e militari tutti, che hanno affrontato in situazioni spesso drammatiche e proibitive l’emergenza COVID 19 con straordinaria abnegazione, molti dei quali sacrificando la propria vita per preservare quella degli altri e per contenere la diffusione della pandemia”.

La candidatura ha già ricevuto il benestare di Oslo ed è stata accolta con consenso e piacevole stupore in Italia. Per prassi la candidatura va sottoscritta da un precedente Premio Nobel, ci ha pensato Lisa Clark, premio Nobel nel 2017, che ha contribuito alla lotta  al covid come assistente volontaria ed è co-presidente dell’International Peace Bureau: “Ho candidato il corpo sanitario italiano al premio Nobel per la Pace - ha dichiarato Lisa Clark - poiché la sua abnegazione è stata commovente. Qualcosa di simile a un libro delle favole, da decenni non si vedeva niente del genere. Il personale sanitario non ha più pensato a se stesso ma a cosa poteva fare per gli altri con le proprie competenze".

La notizia è stata accolta con favore da tutte le autorità e i governanti del nostro Paese, ma il presidente dell’Opi (Ordine professioni infermieristiche) di Firenze ha posto l’attenzione sulla categoria degli infermieri, con una critica importante: “Da marzo 2020 a oggi la nostra categoria non ha mai smesso di essere sotto stress. C’è ancora bisogno di comprendere che l’infermiere è una figura essenziale e di definire standard lavorativi che ne valorizzino la professione. Per dare un’idea, in Italia lo stipendio medio dell’infermiere è 1.450 euro a differenza degli altri Paesi europei dove si attesta sui 2.200-2.300 euro. Differenze che vanno colmate se non si vuole continuare ad avere carenza di infermieri”.
Benissimo il Nobel, ma ricordiamoci anche di metterli nella condizione di lavorare non solo per la gloria!

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