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Joaquin Phoenix ha chiamato il figlio “River” per rendere omaggio al fratello scomparso

Redazione 105

River Phoenix è scomparso nel 1993 per overdose durante un party di Halloween

Joaquin Phoenix è oggi un attore di successo, ma negli anni passati ha dovuto fare i conti sia con il lutto per la tragica scomparsa per overdose del fratello River, sia con la sua pesante ombra, anche in ambito lavorativo, Oggi Joaquin si è ritagliato il suo spazio sulla scena attoriale mondiale e infine ha fatto pace anche con la socmparsa del fratello, rendendo omaggio al suo ricordo e chiamando il figlio proprio River.

Il fratello River scomparve a soli 23 anni durante una festa in occasione di Halloween; tra gli invitati c’era anche Joaquin e moltissimi divi tra cui Leonardo di Caprio e Jhonny Depp con cui River si sarebbe dovuto esibire in uno show musicale; purtroppo un mix di droghe e alcol lo uccise prima che arrivasse il momento di salire sul palco. Alla sua giovane età era già considerato uno degli attori più promettenti del panorama dell’epoca. A soli 19 anni fu candidato all’Oscar come migliore attore per il film Vivere in fuga, Fu anche il suo carattere e il suo impegno come attivista per i diritti degli animali a nutrire l’aura del suo mito. Con un fratello così non è stato affatto facile per Joaquin affermarsi, dopo una lunga gavetta, la conferma definitiva della sua bravura è arrivata con il film Joker, con cui ha trionfato ai Golden Globe, ai BAFTA e agli Oscar. Sul palcoTIFF Tribute Actor Award a Toronto, nel settembre del 2019, Joaquin ha raccontato che fu proprio River a convincerlo a intraprendere la carriera di attore: “Quando avevo quindici o sedici anni, mio fratello River venne a casa dal lavoro. Aveva il VHS di un film chiamato Toro scatenato. Lo vedemmo insieme. Il mattino dopo me lo fece rivedere. ‘Devi ricominciare a recitare, devi fare così’ Non me lo chiese, me lo disse. Sono in debito con lui perché questo mestiere mi ha regalato una vita meravigliosa”. In un’altra intervista Joaquin descrive così la recitazione per lui: “Esiste un certo periodo in cui ti senti molto distante da quel personaggio e dal suo mondo, ed è quello il momento in cui fai delle scelte, prendi delle decisioni, provi a sperimentare delle cose. Ma quando poi cominci a girare, la smetti di pensare, le decisioni non sono più consapevoli, agisci e basta, e qualsiasi cosa entra a far parte del lavoro; magari sbaglio, ma almeno per me è così. Anche nella pausa pranzo, o quando torni a casa, sei circondato da quel mondo”. 

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