Italiani: siamo un popolo triste. Il secondo più triste d’Europa

Secondo il report State of the Global Workplace 2022 realizzato da Gallup, società di analisi e consulenza, in Europa siamo i secondi per tristezza percepita durante il giorno. Peggio di noi c’è solo Cipro del Nord. I fattori presi in considerazione sono stress, rabbia e tristezza. Più di un intervistato su quattro ha dichiarato di sentirsi triste durante il giorno. E non va meglio con la rabbia: il 16% degli intervistati italiani ha detto di arrabbiarsi durante il lavoro. E tra l'altro siamo anche molto poco speranzosi: siamo ultimi a credere in un futuro lavorativo  migliore. Il lavoro infatti è tra i primi responsabili di questa tristezza dilagante. C’è da dire che il lockdown e la pandemia hanno avuto il merito di renderci consapevoli della nostra limitata libertà e per molti è stata la molla per licenziarsi e cercare la felicità altrove. Le difficoltà nel trovare lavoro però sono tante, e gli stipendi non corrispondono più alle necessità del singolo e delle famiglie. Che ci interessi poco del lavoro, lo dimostra il fatto che solo il 4% degli intervistati si dice coinvolto in quello che fa. In questo l’Italia è fanalino di coda in 38° posizione. la media degli altri paesi è il 21%, che già non sarebbe un granché.
In Italia lavoriamo senza averne molta voglia. Abituati e assuefatti a stress, preoccupazione e alla mediocrità.
A confermare la mancanza di felicità nel nostro Paese c’è il World Happiness Report 2022, una pubblicazione annuale che racconta il benessere su scala nazionale e globale, conferma che l'Italia è crollata di sei posizioni nel ranking della felicità della popolazione. Tra i primi troviamo i paesi del nord Europa, mentre noi andiamo al trentunesimo posto, tra Uruguay e Kosovo.