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Il buco dell’ozono si sta chiudendo: nel 2040 succederà

Redazione 105

Entro il 2066 l’ozono sarà normale anche sull'Antartide

Un tempo era il più grande spauracchio ambientale: il buco dell'ozono. Oggi è una ferita che si chiude lentamente. Un tempo il buco nello strato di ozono era il pericolo ambientale più temuto. Invece è destinato a sparire entro il 2040 nella maggior parte del mondo grazie all'azione decisiva da parte di molti governi di eliminare gradualmente le sostanze che riducono lo strato. A dare la lieta novella è stata l’ONU. La perdita dello strato di ozono ha rischiato di esporre le persone ai dannosi raggi ultravioletti del sole, ma ora lo strato è in fase di recupero e tornerà normale tra pochi decenni. Per alcune parti del mondo bisognerà aspettare ancora un po’: si ricreerà completamente solo entro il 2045 sull'Artico ed entro il 2066 sull'Antartide.

Il buco dell’ozono era stato scoperto nel 1985 da alcuni scienziati. Lo strato di ozono è una piccola e sottile parte dell’atmosfera terrestre che ha però il ruolo fondamentale di assorbimento della maggior parte delle radiazioni ultraviolette che arrivano dal Sole. Se non ci fosse questa barriera, i rischi per l’uomo sarebbero molti: ad esempio quello di sviluppare il cancro della pelle. I paesi del mondo hanno subito reagito alla concreta minaccia  ecologica, interrompendo immediatamente l'utilizzo di sostanze chimiche nocive, come i colofluorocarburi, spesso utilizzati in alcuni elettrodomestici. L'accordo fu firmato nel 1987 e fu chiamato Protocollo di Montreal; ad esso aderirono 46 Paesi. La collaborazione stretta e solidale ha funzionato e ora il buco si sta chiudendo del tutto e rimarrà solo un ricordo. Il buco dell'ozono non ha direttamente a che fare, invece, con il surriscaldamento terrestre che invece prosegue, nonostante le precauzioni prese dai Paesi, che si rivelano ancora inefficaci. 

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