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Su un aereo russo si è aperto il portellone in volo: un passeggero tranquillo filma tutto
Tutti sani e salvi a parte i cappelli e alcuni bagagli persi
Probabilmente è uno dei grandi incubi di chi prende l’aereo: il portellone che si apre in volo risucchiando tutti fuori dall’aereo. Su un volo di linea russo, i passeggeri hanno vissuto un episodio simile, per fortuna senza grosse conseguenze negative. Il velivolo in questione è un An-26 decollato da Magan, nell’est della Siberia, dove c’erano circa -41 gradi. Pochi minuti dopo il decollo, però, un portellone posteriore si è aperto scatenando giustamente il panico.
A testimoniare l’assurda situazione c’è anche il video di un passeggero, registrato in quegli attimi concitati. Non appena il portellone si è aperto sono volati via i cappelli dei passeggeri e anche qualche bagaglio e il pilota è poi stato costretto ad un atterraggio di emergenza.
#Crazy #accident :On January 9, shortly after takeoff from Magan Airport in Yakutsk, #Siberia, the rear hatch of a #Russian An-26 aircraft suddenly opened, causing the cabin to depressurize pic.twitter.com/9rOES6P2VW
— Voices Against Autocracy (@VAA_2020) January 11, 2023
L’uomo che ha registrato il video non sembra nemmeno troppo scioccato per l’accaduto. Sull'aereo c’è il gelo, ma per fortuna i passeggeri erano già preparati, visto l’aeroporto di partenza. Il fatto che l’incidente del portellone sia avvenuto quasi subito dopo il decollo è stato decisivo per evitare peggiori conseguenze, questi infatti i vantaggi:
- la pressione era più bassa all’esterno, ma non così bassa come sarebbe stata a quota 9mila metri (raggiunta l’altezza di crociera);
- le cinture erano ancora allacciate (nessuno è quindi volato nel vuoto o per terra);
- faceva freddissimo già a terra quindi i passeggeri erano ben coperti.
Se invece l’aereo si fosse trovato ad altissima quota, ci sarebbe stato un gravissimo problema di depressurizzazione: all’interno dell’aereo la pressione è tenuta tra tra 0,81 e 0,75 atmosfere, mentre la pressione esterna è di un terzo inferiore. Quindi all’apertura di un varco c’è una fuoriuscita di aria per riequilibrare la pressione. Pressione che il corpo umano non è in grado di sopportare e che avrebbe provocato lo svenimento dei passeggeri; senza contare la corrente che avrebbe sbalzato fuori qualcuno dall’aereo, quasi sicuramente. Se, infine, calcoliamo che la temperatura a 9000 metri è di circa -50 gradi, le persone sarebbero morte anche di freddo, oltre agli altri problemi affrontati. Insomma è bene che il portellone dell’aereo rimanga saldamente chiuso, e in effetti è impossibile che si apra in quota, dove la pressione è troppo potente e non consentirebbe di aprirlo!