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Per il calo del desiderio esiste un farmaco: si chiama kisspeptina
Aumenta la libido sia nei maschi che nelle femmine e senza controindicazioni
L’8% degli uomini nel mondo e il 10% delle donne, lamenta un Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, una disfunzione sessuale che si manifesta con il calo o la totale assenza della voglia di fare sesso o di pensarci (fare fantasie, autoerotismo, ecc.). Questo problema può riguardare un partner specifico o un’attività sessuale specifica o essere generalizzato. Chi ne soffre non ha voglia di ricercare o proporre stimoli sessuali, ma spesso accetta la avances del partner senza apprezzare particolarmente l'atto sessuale in sé.
Le motivazioni di questa disfunzione sono a volte rintracciabili in problemi psicologici come stress, ansia, depressione, bassa autostima, sensazione di inadeguatezza, scarsa accettazione del proprio corpo; oppure in problemi che riguardano la coppia e che intervengono sulle strutture cerebrali che regolano il desiderio e l'eccitazione sessuali.
Al momento non si conosce una terapia efficace per questo disturbo, ma un gruppo di ricercatori dell'Imperial College London e dell'Imperial College Healthcare NHS Trust, sta testando proprio una nuova sostanza, la kisspeptina, il cosiddetto ormone del bacio. Dai primi test su pazienti con Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo (HSDD) si è visto che può migliorare il desiderio sessuale sia negli uomini che nelle donne. La kisspeptina è un ormone prodotto soprattutto durante l’innamoramento e l’eccitazione sessuale che si associa ad attrazione e desiderio fisico. Svolge un ruolo importante anche nella modulazione del comportamento riproduttivo, compresa la motivazione sessuale e l'erezione.
I ricercatori avevano precedentemente dimostrato che la kisspeptina è in grado di migliorare in uomini sani la risposta agli stimoli sessuali poi si sono occupati di verificare la stessa cosa nelle donne. L’esperimento, condotto su 32 donne eterosessuali in pre-menopausa con HSDD, di età compresa tra 19 e 48 anni, ha dimostrato che la somministrazione di kisspeptina ha potenziato l'attività cerebrale nelle strutture chiave della rete cerebrale sessuale anche nelle donne, con risvolti positivi sul loro approccio alla sessualità.
Il professor Waljit Dhillo, co-autore senior dello studio, si è detto felice dei risultati: “È molto incoraggiante - ha affermato - vedere lo stesso effetto stimolante della kisspeptina sia nelle donne che negli uomini, sebbene i precisi percorsi cerebrali sia leggermente diversi come ci si potrebbe aspettare”.