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A 10 anni spende 4550 euro di acquisti in app: il padre fa causa alla banca e vince
Il ragazzino utilizzava la carta senza rendersi conto delle spese
Un genitore svizzero è rimasto di stucco quando ha visto gli addebiti sulla carta di credito: 4500 euro di acquisti fatti su YouTube di cui non sapeva assolutamente nulla. Il colpevole era il figlio che a sua insaputa aveva continuato a fare compere pensando che tutti quei contenuti fossero invece gratuiti. Il padre, su tutte le furie, ha fatto causa alla banca che secondo lui avrebbe dovuto accorgersi degli addebiti inusuali e chiarire l’equivoco. L’uomo è stato così convincente che il giudice di pace di Losanna a cui l’uomo si era rivolto, ha deciso di dargli ragione e condannare la banca al risarcimento totale della somma spesa dal bambino.
La storia, conclusa solo ora con il risarcimento, risale a due anni fa, quando l’uomo del canton Vaud aveva scoperto gli addebiti, circa 10 al giorno fatti sull'a di video. Una volta contattata la banca, l'istituto di credito ha in effetti riconosciuto la stranezza delle transazioni, ma poi verificando ha compreso che fosse stato il figlio a fare gli acquisti, comprando dei messaggi di chat nei video in diretta. L’uomo non ha però accettato la posizione della banca tacciata di superficialità, ma che rivoleva i soldi. Alla fine il giudice ha stabilito che la banca avrebbe dovuto verificare gli addebiti sospetti, avvertendo direttamente l’uomo.
La storia è finita bene per lo svizzero, ma occorre ricordare che dare in mano uno smartphone con una carta di credito collegata a un bambino di 10 anni, non è mai una buona idea!