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Credits: Getty Images
01 Marzo 2023
Redazione 105
Yang Xinhai
Nasce in una famiglia povera nel luglio del 1968, è il più giovane di quattro figli, una persona tranquilla forse un po’ introversa, con una gran passione per la pittura. Un ragazzo intelligente che sceglie a 17 anni di lasciare la scuola e la famiglia, ma all'età di 20 anni la sua vita prende una brutta piega. Lo sorprendono mentre compie un furto con scasso e lo arrestano. Una volta uscito, viene arrestato nuovamente e inizia a mostrare i segni di una fragilità mentale, con un disturbo nel controllo degli impulsi e un’insensata aggressività. Tenta di violentare una ragazza e finisce ancora in galera. Poi conosce una ragazza che non appena viene a conoscenza della sua storia lo abbandona nel 2000. Da quel momento inizia a uccidere. Durante tutto il periodo uccise un totale di 67 persone tra uomini, donne e bambini. "Quando uccido qualcuno sento che voglio (uccidere) di più; questo mi spinge a uccidere di nuovo. Io non mi chiedo se le persone che uccidono meritino o meno di vivere, non è un mio problema… non ho nessun desiderio di far parte di questa società. La società non è una mia preoccupazione", diceva riguardo ai suoi omicidi.
Picozzi spiega che il killer entrava nelle case delle sue vittime travestito, mettendo scarpe più grandi per depistare gli investigatori. Si autoaccusa di 65 omicidi: venne soprannominato in Cina Monster Killer e sentenziato con un colpo di pistola alla nuca nel 2003.