Trova tra i vestiti usati un abito Versace di 9mila Dollari e lo paga 11 Euro

Ricerca mirata o colpo di fortuna? Comunque la si voglia vedere, i fatti parlano chiaro: un’influencer canadese ha ripreso (e pubblicato sul suo account TikTok) il momento in cui, in un negozio di vestiti usati, ha scoperto e acquistato alla modica cifra di 11 Euro un abito vintage niente meno che di Versace, dal valore estetico (oltre che economico) altissimo.

Protagonista della storia che ha dell’incredibile è la 28enne TikToker Sarah Dunk di Toronto, in Canada, che ha condiviso il video in oggetto aggiungendo la caption "Non ho parole" (e mai didascalia fu più azzeccata). All'inizio della clip, della durata totale di 31 secondi, si vede la ragazza in piedi, accanto a un attaccapanni, in quello che sembra a tutti gli effetti essere un negozio di vestiti usati; tra vari capi, la Dunk ne adocchia uno, lo prova su di sé, lo scruta con attenzione e, a un certo punto, sbarra gli occhi. Avvicina così il vestito alla camera del telefono e, spostando l'etichetta con il prezzo ben in vista (di 17,49 Dollari Canadesi, pari circa a 11 Euro), mostra ai suoi follower la sua piccola grande scoperta: quello è un abito di Gianni Versace.

Nella clip TikTok, che ha ricevuto oltre 14,6 milioni di visualizzazioni, la Dunk descrive l'articolo come "sbalorditivo", "perfetto", aggiungendo, nell’incredulità generale, “State sintonizzati, tutti”. Successivamente, un utente è anche riuscito a riconoscere nell'abito un capo della collezione primavera/estate 1992, lo stesso che pare avere, oggi, un prezzo di rivendita di 9.800 dollari.

Eppure la ragazza, che ha oltre 41.800 follower su TikTok, non è nuova a questo genere di attività: pubblica infatti spesso video su thrift shop e vestiti usati, che includono la prova di articoli in negozio, l’“unboxing” del prezzo e la condivisione dei modelli. Ma questa volta il jackpot vinto è stato altissimo: in una recente intervista ha infatti dichiarato di essere rimasta "sbalordita" e di ritenersi "estremamente fortunata" perché aveva "sognato una scoperta di questo tipo sin da quando, nel 2014, ho iniziato a visitare i primi negozi di vestiti usati”.