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Sveglie in ufficio per impedire il riposo ai colleghi

Redazione 105

Un diabolico piano, quello di un quarantenne di Akashi, in Giappone, che ha puntato diverse sveglie nel cuore della notte per sabotare il riposo dei colleghi.

Aveva messo sveglie in tutto l’ufficio, impostandone l’accensione a diverse ore, per impedire ai suoi colleghi di fare un riposo tra un turno e l’altro, nonostante l’azienda l’avesse riconosciuto a tutti i dipendenti come diritto inalienabile. Il bizzarro racconto non può che venire dal Giappone: qui, infatti, il protagonista dell’episodio è un quarantenne dipendente del municipio di Akashi, città a sud di Kyoto, che ha ordito alle spalle dei suoi colleghi una trama diabolica e assai fastidiosa.

Il comune di Akashi, infatti, mette a disposizione dei suoi dipendenti la “stanza per il turno notturno”, un luogo dove chiunque ha, secondo le regole interne, il diritto di fare qualche ora di riposo tra un turno lavorativo notturno e l’altro, un’oasi di pace e silenzio per conciliare il sonno e permettere ai lavoratori di svegliarsi rinfrancati, pronti per performare meglio.

Qui, ogni giorno, diversi dipendenti occupano la stanza, alternandosi a quelli svegli che hanno il compito di rispondere alle telefonate notturne, ricevere visite agli sportelli, garantire la sicurezza nel municipio ed espletare tutti i compiti che vengono richiesti all’interno e all’esterno dell’edificio pubblico. Un’attività, quella del riposo, che non è dunque contraria all’etica del luogo e che, anzi, il Comune di Akashi considera come “parte del suo orario di lavoro”.

Ma lo stesso non vale per il dipendente quarantenne, responsabile dei turni notturni, che ha deciso di opporsi a questa regola, sabotando in maniera diabolica il riposo di tutti i suoi colleghi: secondo quanto riportato, infatti, l’uomo avrebbe nascosto nel suo armadietto alcune sveglie, puntandole a intervalli regolari, per rompere il sonno dei colleghi e mantenerli svegli. Il motivo? Secondo l’uomo era giusto che i suoi colleghi rimanessero attivi tutta la notte, perché la pausa per il sonnellino non è necessaria.

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