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Matteo Berrettini, il periodo buio e il desiderio di fuggire

Redazione 105

Il giovane tennista si racconta, parlando a cuore aperto del malessere che l’ha afflitto negli ultimi anni

Il mondo dello sport spesso ci mostra solo i risultati brillanti e i trionfi degli atleti, ma dietro ogni successo c'è un percorso fatto di sfide, sacrifici, e spesso anche momenti di sconforto e solitudine.

I pensieri negativi non hanno risparmiato nemmeno il giovane tennista romano Matteo Berrettini, che è arrivato addirittura a maturare un vero e proprio desiderio di fuga, come ha confessato durante un’intervista al Corriere della Sera: “Ho mai pensato di smettere? Tante volte, credimi. Nel 2020 ho avuto un'annata complicata e ricordo di aver fatto il pensiero, che mi aiutava a dormire, di prendere il passaporto, non dire nulla ad anima viva e fuggire dove nessuno avrebbe potuto trovarmi”. 

Dopo il grande traguardo tagliato nel 2022, quando ha raggiunto la sesta posizione del ranking Atp, il secondo miglior piazzamento ottenuto da un italiano dal 1973, Matteo Berrettini ha raccontato il tormentato periodo che ha dovuto affrontare: “Nell’ultimo anno ho vissuto troppi strappi mentali e fisici” - ha rivelato il tennista - “Ci sono stati dei momenti in cui la mia testa e il mio corpo non erano allineati, chiedevo troppo all’uno o all’altro. Credo di aver chiesto troppo al mio corpo. Se la testa si illude di stare bene e il corpo sta male, si paga il prezzo che ho pagato”.

A complicare ulteriormente la situazione sono stati anche i tanti commenti negativi ricevuti sui social dopo le sconfitte, gli infortuni, e soprattutto dopo l'inizio della sua storia d'amore con Melissa Satta, a cui gli haters hanno attribuito il declino della sua carriera: “Mi sono accorto che il mio stato d’animo cambiava in relazione al tono di cento persone che scrivevano i loro legittimi, ma spesso ingiusti, commenti che arrivavano direttamente nelle mie mani. Ho capito che il mio umore aveva il dovere di dipendere da ben altro”.

Ora però Matteo Berrettini sembra essere pronto a voltare pagina: "Il tempo, il confronto con gli altri mi hanno fatto capire che io sono felice solo se scendo in campo e respiro quell'atmosfera". E con gli occhi rivolti al futuro pensa già ai nuovi obiettivi, professionali e personali, da raggiungere: «A livello sportivo nel mio cuore c'è Wimbledon. E anche gli internazionali di Roma. Ma oggi che per la prima volta ho conosciuto il malessere, l'obiettivo è quello di non frequentarlo più, di tenerlo lontano. E di vivere il tennis per quello che è: gioia e sfida per migliorare sé stessi”.

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