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Cambia nome per amore degli orsetti: ha una collezione da 130mila €
Grazie ai simpatici orsetti il giovane è riuscito a entrare nel Guinness dei Primati: ecco la sua storia
Nel 1981, i Care Bears, o "Orsetti del cuore", divennero popolari tra bambini e bambine di tutto il mondo. Nicholas Cherrywood, un ragazzo di 27 anni del Texas, negli Stati Uniti, è sempre stato appassionato di questi simpatici pupazzi, tanto da diventare una vera e propria ossessione per lui, grazie ai simpatici orsetti il giovane è riuscito a entrare nel Guinness dei Primati e ha persino cambiato il suo nome in loro onore.
Nicholas Cherrywood ha 27 anni e lavora da tempo come truccatore e modello, tuttavia, il make-up non è l'unico suo amore: l'influencer ama anche gli "Orsetti del cuore".
Ha iniziato a collezionarli quando era ancora bambino e, tra orsetti, giornalini e gadget vari, attualmente possiede 1.234 pezzi da collezione dal valore di oltre 130mila euro. Per via dei numerosi pezzi da collezione, Nicholas è stato inserito nel Guinness dei Primati, ma non solo: il truccatore ha anche cambiato il suo cognome con il nome di uno dei suoi personaggi preferiti, come omaggio.
Nicholas ha deciso di condividere l’importante traguardo raggiunto, tramite un post su Instagram che ha riscosso molto successo, ricevuto numerosi commenti da parte dei followers che con grande emozione hanno commentato: “Piacevano tanto anche a me i Care Bears, erano tenerissimi” - ed anche - “Che bel traguardo... colorato!”.
Inoltre, sempre sui social, Nicholas ha reso partecipi tutti i followers della sua storia d’amore per i colorati e dolci orsetti: “L’inizio della mia collezione Care Bears è iniziato quando avevo tre anni. Ero in ospedale per motivi ancora sconosciuti e non volevo parlare, perciò, mi è stato dato Grumpy Bear solo per consolarmi, ma ogni volta che ero arrabbiato avrei voluto mostrare lui piuttosto che parlare. Poi, i miei genitori mi hanno preso Cheer Bare, che è più felice e quando ero più felice lo tenevo in mano. Così, iniziai a esprimermi con i Care Bears e da quel momento non smisi più di comprarli”, conclude il ragazzo.