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Sesso e ipertensione: quante volte fare l’amore per contrastarla

Redazione 105

Fare l’amore in modo regolare potrebbe prolungare la vita delle persone affette da ipertensione

Secondo un recente studio condotto dall’Università di Medicina di Guangzhou (Cina), l’attività sessuale regolare potrebbe giocare un ruolo significativo nel migliorare la salute e prolungare la vita dei pazienti affetti da ipertensione. Attualmente, nel mondo, circa 1,2 miliardi di persone soffrono di ipertensione, di cui 16,6 milioni solo in Italia. Questo numero è più che raddoppiato negli ultimi 30 anni e per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sottolineato la necessità di trattare ulteriori 3,3 milioni di persone in Italia per raggiungere un tasso di controllo del 50%.

L’ipertensione, caratterizzata da una pressione sanguigna superiore agli standard fisiologici, è una patologia che sta coinvolgendo non solo le persone di una certa età, ma anche bambini, adolescenti e giovani. Il trattamento prevede l’uso di terapie farmacologiche, dieta equilibrata, attività fisica regolare e il controllo di fattori di rischio come diabete e colesterolo alto. Tuttavia potremmo essere vicini ad una svolta.

La nuova ricerca ha infatti esaminato dati provenienti dal National Health and Nutrition Examination Survey degli Stati Uniti, raccolti tra il 2005 e il 2014, su oltre 4.500 pazienti con ipertensione. I risultati hanno rivelato un legame significativo tra la frequenza dei rapporti sessuali e un rischio inferiore di mortalità. I partecipanti che avevano rapporti sessuali tra 12 e 51 volte all’anno presentavano un rischio significativamente ridotto di mortalità per tutte le cause rispetto a coloro con una frequenza sessuale inferiore. Questa associazione era particolarmente evidente tra le persone sposate.

L’autore dello studio, Liang, ha affermato che una maggiore frequenza dell’attività sessuale può avere effetti protettivi sulla salute generale e sulla qualità della vita nei pazienti ipertesi, sottolineando l’importanza di questa scoperta per i pazienti giovani e di mezza età con ipertensione. Nonostante l’interesse suscitato dai risultati, lo studio presenta alcune limitazioni, come il fatto che si basa su dati auto-riferiti e non stabilisce una relazione causale tra attività sessuale e miglioramento della salute. 

Saranno dunque necessarie ulteriori ricerche, specialmente su popolazioni più anziane, per comprendere appieno questo legame. In particolare serviranno studi ben coordinati e longitudinali per valutare con maggiore precisione l’effetto della frequenza sessuale nel migliorare la prognosi tra i pazienti giovani e di mezza età con ipertensione e indagare sulle ragioni della minore frequenza sessuale.

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