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Sei mattiniero? Potrebbe essere “colpa” degli uomini di Neanderthal

Redazione 105

Secondo una nuova ricerca i mattinieri potrebbero aver ereditato dagli uomini di Neanderthal delle varianti genetiche che aumentano le probabilità di svegliarsi presto

Sebbene l’orologio umano sia un tratto complesso plasmato da norme sociali e culturali, oltre che dalla genetica, anche i Neanderthal potrebbero averci messo lo zampino. Dato che si sono evoluti ad alte latitudini in Europa e Asia per centinaia di migliaia di anni, potrebbero essersi adattati meglio alle variazioni stagionali della luce del giorno rispetto ai primi Homo sapiens, o esseri umani moderni, secondo uno studio pubblicato giovedì sulla rivista Genome Biology and Evolution

I primi esseri umani moderni si sono evoluti a latitudini più vicine all’equatore, in Africa, dove la variazione delle ore di luce è minore. È possibile che l’adattamento ai cambiamenti nella quantità di luce diurna sia stato trasmesso ai primi Homo sapiens quando si sono spostati a nord dall’Africa e hanno incontrato e si sono incrociati con gli uomini di Neanderthal, che si sono estinti circa 40.000 anni fa, hanno detto gli autori dello studio. Questa eredità genetica può influenzare ancora oggi la variazione dell’orologio corporeo e del cronotipo umano, sia che siate nottambuli o mattinieri.

Tony Capra, professore associato di epidemiologia e biostatistica presso il Bakar Computational Health Sciences Institute dell’Università della California nonché autore dello studio, ha spiegato: “Alle latitudini più elevate è vantaggioso avere un orologio corporeo che sia in grado di anticipare e modificare i livelli di luce stagionali. Avere un orologio più ‘veloce’ facilita questa capacità e rende gli individui più propensi ad alzarsi presto. Sappiamo da altre specie che vivono in ampi intervalli di latitudine che i loro orologi circadiani spesso si adattano alle differenze dei cicli luce/buio”.

I ricercatori coinvolti nello studio hanno analizzato il DNA del genoma umano standard, della sua controparte di Neanderthal e di un Denisovan, un altro umano arcaico strettamente imparentato con i Neanderthal. Confrontando i geni che influenzano i ritmi circadiani nel DNA arcaico e moderno, hanno identificato molteplici differenze nel funzionamento dei geni circadiani legati all’orologio del corpo.

Per capire se gli esseri umani oggi in vita abbiano ancora queste varianti genetiche neandertaliane e come funzionino, i ricercatori hanno esaminato la UK Biobank, un database medico che contiene informazioni genetiche e altre informazioni sulla salute di centinaia di migliaia di persone, compresi i dati autodichiarati che indicano se si considerano mattinieri. Capra ha illustrato: “Questo ci ha permesso di verificare se i frammenti di DNA di Neanderthal rimasti nelle popolazioni moderne sono più comuni nelle persone mattiniere. Abbiamo scoperto che il DNA di Neanderthal rimasto negli esseri umani moderni a causa degli incroci ha un effetto significativo. In particolare, il DNA neandertaliano che si associa al cronotipo aumenta in modo consistente la propensione a essere una persona mattiniera”.

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