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Il nemico del mio nemico è amico? Scienza e psicologia lo confermano

Redazione 105

Lo studio offre nuove prospettive sulle dinamiche sociali e sui sistemi complessi come le reti neurali

Il proverbio "il nemico del mio nemico è mio amico" affonda le sue radici nella storia, con varianti presenti persino nella Bibbia e nell'Arthaśāstra. La psicologia sociale, con la teoria dell'equilibrio cognitivo di Fritz Heider, ne spiega il fondamento scientifico.

Negli anni '40, Heider propose la teoria dell'equilibrio cognitivo, secondo cui gli individui tendono a mantenere uno stato di coerenza interna. Le azioni di ognuno sarebbero quindi spiegate dal tentativo di raggiungere tale equilibrio.

Due ricercatori della Northwestern University, Hao e Kovács, hanno applicato la teoria di Heider per dimostrare la validità del proverbio.

Combinando la teoria di Heider con la fisica statistica, Hao e Kovács hanno analizzato dati da social network, scoprendo che la maggior parte delle reti riflette l'equilibrio previsto: le relazioni negative sono bilanciate da quelle positive.

Lo studio offre nuove prospettive sulle dinamiche sociali e sui sistemi complessi come le reti neurali. Secondo Kovács, "abbiamo sempre saputo che la teoria funzionava, ma non il perché". Il modello statistico di Hao e Kovács mostra come le reti tendano all'equilibrio, riducendo la polarizzazione.

Capire la matematica delle relazioni umane potrebbe aiutare a ridurre la polarizzazione sui social media, sebbene la ricerca in tal senso sia ancora agli inizi.

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