Loading

Tutto News

Matteo Branciamore: “Io e Marco Cesaroni siamo molto diversi”

Redazione 105

Per anni è rimasto inchiodato nell’immagine del “bravo ragazzo”. Adesso la serie tv sta per tornare, ma sulla sua partecipazione vige il silenzi

I Cesaroni stanno tornando. A distanza di 10 anni dalla messa in onda dell’ultima puntata, ripartono le riprese della settima stagione dell’iconica serie tv. Non si hanno ancora notizie certe, o perlomeno complete, sul cast: ci saranno sicuramente Claudio Amendola e Antonello Fassari mentre mancheranno Elena Sofia Ricci e Alessandra Mastronardi. Vige ancora il silenzio, invece, sull’eventuale partecipazione di Matteo Branciamore, che nella serie ha vestito i panni del romantico Marco Cesaroni: “Al tempo eravamo come i Beatles: non vedevano l'ora di incontrarci e ci rincorrevano pur di fare una foto”, racconta a La Stampa.

L’attore, oggi 42enne, è rimasto per anni “inchiodato” a quel personaggio, pur sentendosi molto diverso da lui: “Questa differenza non fu colta, vuoi per la mia età, vuoi per l'aderenza al personaggio. Ma io non sono mai stato Marco, non ero così timido, introverso, romanticone. Avevo vent'anni e non passò come un lavoro di attore, purtroppo". Un personaggio che ha influenzato molto la sua carriera perché spesso, da allora, gli è stato proposto di interpretare il “bravo ragazzo: “In Italia c'è poca fantasia, ho rifiutato più volte per mettermi alla prova con altro, perché miravo a una crescita personale. Avrei potuto ripetere a vita il ruolo del bravo ragazzo in mille fiction, non mi interessava”.

Il primo a “rompere” in modo netto questo schema è stato Pietro Castellitto, proponendogli un ruolo completamente diverso da quello precedente nel suo film Enea: “Ci voleva il coraggio di Pietro di affidarmi finalmente il ruolo di un laido quarantenne", ha dichiarato Branciamore. Un’esperienza per lui nuova ed entusiasmante: “Mi ha divertito moltissimo, il 70% del pubblico che ha visto il film ha faticato a riconoscermi. Era ora. Pietro, con il coraggio che oggi in Italia non ha nessuno, mi ha affidato un ruolo da cattivo, agli antipodi di quello che il pubblico si aspetta da me dai tempi de I Cesaroni. Perché noi attori non "siamo" i personaggi, li interpretiamo”.

This page might use cookies if your analytics vendor requires them.