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Compra una casa da 35mila euro in Giappone: ora vale una fortuna

Redazione 105

Con un accurato lavoro di ristrutturazione, un americano e sua moglie hanno trasformato una struttura vecchia e malridotta nella dimora dei loro sogni

Trasferirsi dal North Carolina in Giappone è stata una svolta per Covian e per sua moglie Chiyoko. Inizialmente il trasferimento, dovuto a motivi di lavoro, non doveva essere definitivo, ma una volta stabilitasi lì, la coppia ha deciso di rimanere. Lo ha raccontato lo stesso Covian, che lavora per il governo degli Stati Uniti, al Business Insider

Appassionato di case antiche, l’intraprendente signore americano ha deciso a un certo punto di acquistarne una: in Giappone si chiamano “akiya” e si trovano in zone rurali. “Ho sempre apprezzato come le case più vecchie abbiano più spazio e carattere, ma in realtà, sono stati i prezzi bassi a farci scegliere questa strada”. 

Covian e sua moglie si sono innamorati della piccola città di Miwa, non distante dalla sede di lavoro di lui, ed è lì, in quel paesaggio montuoso e tra i campi di riso che la coppia ha deciso di concentrare le sue ricerche. “Ne è comparsa una presso un piccolo agente immobiliare locale, così lo abbiamo contattato attraverso il sito web. Io e mia moglie eravamo emozionati, ma non troppo, perché sembrava messa veramente molto male, e non conoscevo un carpentiere che potesse aiutarci con i lavori”, ha raccontato. 

Un incontro fortuito in un bar proprio con un carpentiere fece sì che il loro sogno diventasse realtà: acquistarono l’immobile al prezzo di 5 milioni di yen giapponesi (35mila euro) e affidarono al professionista l’intera ristrutturazione: il risultato fu una sorprendente combinazione di caratteristiche tradizionali giapponesi e occidentali. La casa era composta da due piani, una guest house, un garage, un edificio per lo stoccaggio e tre quarti di acro di terreno. 

La ristrutturazione, ammette Covian, non è stata economica: circa 200mila euro, ma assolutamente ben spesi. “Molte cose che abbiamo fatto non erano necessarie, quindi avremmo potuto risparmiare molto denaro se lo avessimo voluto”, ha affermato, ma il desiderio più grande era quello di avere una casa che fosse esattamente come l’avevano immaginata.  “Non volevo una di quelle case nuove. Sono tutte uguali, tutto è di plastica. Non hanno nessun carattere”, ha aggiunto. “Prima ci spostavamo ogni pochi anni, quindi non abbiamo mai dipinto le pareti, né appeso quadri”. Stavolta, finalmente, è diverso: “Questo è un posto che posso chiamare mionostro”.

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