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Credits: Getty Images
05 Marzo 2025
Redazione 105
Un misterioso segnale radio ha catturato l’attenzione degli scienziati, proveniente da una galassia nana situata a 7 miliardi di anni luce dalla Terra. Il fenomeno, noto come Fast Radio Burst (FRB), è stato denominato FRB 20190208A e rappresenta una delle emissioni radio più enigmatiche mai rilevate.
I Fast Radio Burst sono impulsi radio ad alta energia che durano pochi millisecondi e la loro origine è ancora oggetto di studio. Solitamente, questi segnali provengono da stelle di neutroni altamente magnetizzate, chiamate magnetar, ma la galassia da cui arriva questo segnale è molto più debole rispetto a quelle solitamente associate agli FRB, il che rende la scoperta ancora più sorprendente.
Il segnale è stato captato per la prima volta l’8 febbraio 2019, ma tra gennaio 2020 e dicembre 2023 è stato rilevato ben 67 volte da diversi radiotelescopi. Due rilevazioni chiave, denominate B1 e B2, sono state effettuate rispettivamente il 17 ottobre 2021 e il 17 maggio 2023 dal team di Danté Hewitt, ricercatore dell'Università di Amsterdam.
Gli scienziati hanno utilizzato telescopi ottici per individuare la sorgente del segnale, ma inizialmente non hanno trovato nulla nella posizione stimata. Solo con analisi più approfondite è stata identificata una galassia nana, rendendo FRB 20190208A uno dei lampi radio veloci ripetuti più distanti mai registrati.
Secondo gli esperti, il fatto che un FRB provenga da una galassia nana così debole suggerisce che le condizioni ambientali di queste galassie potrebbero essere più favorevoli alla produzione di questi segnali rispetto a quanto si pensasse.
Quando stelle massicce esplodono, danno vita a fenomeni cosmici estremi, come le supernove e la formazione di stelle di neutroni. Alcuni di questi resti stellari potrebbero essere i progenitori degli FRB, rendendo questa scoperta un tassello fondamentale per comprendere le misteriose origini di questi segnali cosmici.
Con il continuo monitoraggio dello spazio profondo, i ricercatori sperano di raccogliere nuovi dati per comprendere meglio la natura e l’origine di questi impulsi radio che attraversano l’universo da miliardi di anni.
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