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Pietro, l’ultimo Papa? La profezia che fa tremare il Vaticano
Una leggenda antica torna d’attualità: la controversa profezia di Malachia agita le ipotesi sul futuro del papato
Tra i nomi più citati per il prossimo Conclave spicca quello del cardinale Pietro Parolin. E proprio quel nome riaccende le teorie sulla profezia di Malachia, secondo cui “Petrus Romanus” sarà l’ultimo Papa della storia.
Il motto latino recita: “Petrus Romanus pascet oves in multis tribulationibus: quibus transactis civitas septicollis diruetur, et Iudex tremedus iudicabit populum suum.” Tradotto: “Pietro Romano guiderà il gregge tra molte tribolazioni. Poi la città dai sette colli sarà distrutta e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo.”
Origini della profezia e interpretazioni discutibili
La presunta predizione è attribuita a San Malachia, vescovo irlandese del XII secolo. I 112 motti in latino che compongono la profezia furono però pubblicati solo nel 1595 da Arnoldo de Wion, e molti studiosi li ritengono un falso costruito ad arte per influenzare le elezioni papali del tempo.
Coincidenze e suggestioni
Molti cercano significati nei motti: “Gloria Olivae”, attribuito a Benedetto XVI, è stato collegato al simbolo della pace; “De labore solis”, riferito a Giovanni Paolo II, evoca la costanza solare della sua missione. Interpretazioni suggestive, ma senza basi concrete.
Superstizione o profezia?
Secondo storici e teologi, la profezia ha scarsa attendibilità storica e sarebbe stata utilizzata nei secoli solo a fini politici e propagandistici.
Dunque, Pietro Parolin sarà davvero l’ultimo Papa? A deciderlo sarà la Chiesa, non un’antica leggenda.