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Nuova variante Covid LP.8.1: i sintomi e l’efficacia dei vaccini

Redazione 105

Aumento dei casi a Singapore e Hong Kong, preoccupazione per i Paesi meno vaccinati. Cosa sappiamo sulla nuova variante Covid 2025 LP.8.1

La nuova variante Covid LP.8.1 sta registrando un aumento significativo di casi in Asia, in particolare a Singapore e Hong Kong, sollevando dubbi sulla sua pericolosità e sull'efficacia dei vaccini attuali.

Secondo l’infettivologo Matteo Bassetti, direttore del reparto di Malattie Infettive al Policlinico San Martino di Genova, il picco di contagi potrebbe essere legato a un calo dell’immunità dovuto al tempo trascorso dall’ultima vaccinazione.

In un’intervista ad Adnkronos, ha spiegato: “Se la variante LP.8.1 dovesse diffondersi in India, dove la vaccinazione è stata molto più limitata, si rischia una nuova emergenza sanitaria.” L’esperto sottolinea l'importanza di un monitoraggio attivo e di una risposta tempestiva da parte delle autorità sanitarie.

Cos’è la variante LP.8.1 e quando è apparsa

La variante LP.8.1 è stata identificata per la prima volta a luglio 2024. La sua diffusione si è intensificata tra marzo e aprile 2025, diventando rapidamente predominante in Stati Uniti, Regno Unito e altre aree. Appartiene al lignaggio JN.1, discendente dalla variante Omicron, attraverso KP.1.1.3, già responsabile di ondate significative tra fine 2023 e inizio 2024.

Caratteristiche e mutazioni della LP.8.1

Classificata a gennaio 2025 dall’OMS come “variante sotto monitoraggio”, LP.8.1 presenta nove mutazioni nella proteina spike, elemento chiave per l’ingresso del virus nelle cellule umane. Secondo The Conversation e uno studio pubblicato su The Lancet, la variante ha:

  • Trasmissibilità superiore alla XEC

  • Infettività inferiore rispetto a JN.1

  • Fuga immunitaria simile alle precedenti varianti Omicron

LP.8.1 e vaccini: cosa dice l’OMS

Nel febbraio 2025, l’OMS ha valutato come basso il rischio sanitario aggiuntivo della LP.8.1 a livello globale. I vaccini mRNA aggiornati – inclusi quelli mirati contro JN.1 e KP.2 – sembrano mantenere buona efficacia contro LP.8.1, grazie a una risposta immunitaria ancora adeguata contro le nuove mutazioni.

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