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Credits: Getty Images
05 Giugno 2025
Redazione 105
Un fenomeno atmosferico tanto misterioso quanto affascinante è stato recentemente immortalato dal rover Perseverance della Nasa, durante il suo 1.500esimo giorno sul Pianeta Rosso. L’avvistamente è avvenuto nei pressi di Witch Hazel Hill, un’area che il rover esplora da mesi.
Il cosiddetto diavolo di polvere è un fenomeno simile a un piccolo tornado. Si forma quando il calore del suolo crea correnti d’aria ascendenti che, incontrando strati più freddi, iniziano a roteare.
Su Marte, questi vortici possono raggiungere dimensioni notevoli, estendendosi per centinaia di metri e sollevando grandi quantità di polvere e detriti, riducendo la visibilità e creando potenziali rischi.
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Perseverance ha realizzato una sorta di "selfie" marziano, unendo ben 59 immagini scattate dalla fotocamera Watson e poi ricomposte sulla Terra. Il suo braccio robotico ha compiuto 62 manovre per ottenere lo scatto ideale.
Ma il vero colpo di scena è apparso sullo sfondo: un “diavolo di polvere” si è materializzato all’orizzonte, immortalato mentre attraversava la regione di Neretva Vallis, a circa cinque chilometri di distanza.
Sebbene non siano vere e proprie tempeste come quelle terrestri, i diavoli di polvere rappresentano una minaccia concreta per le missioni spaziali: possono danneggiare componenti sensibili dei rover, come fotocamere, sensori e strumentazioni, e alterare le condizioni ambientali, rendendo più difficili le operazioni di rilevamento e navigazione.
Ma questi vortici non sono solo una minaccia. Gli scienziati li studiano con grande interesse perché possono offrire preziose informazioni sulla dinamica dell’atmosfera marziana, ancora oggi poco conosciuta.
Chi avrebbe immaginato che un semplice autoscatto su Marte potesse rivelare un fenomeno tanto enigmatico? Il diavolo di polvere solleva non solo sabbia, ma nuove domande sul Pianeta Rosso.