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Scoperta plastica nel cervello umano: il dato che allarma
Una nuova ricerca ha svelato la presenza crescente di microplastiche nel tessuto cerebrale
Una recente ricerca ha rivelato un dato preoccupante: campioni di tessuto cerebrale del 2024 presentano una quantità di frammenti di plastica superiore rispetto a quelli del 2016.
Matthew Campen, professore di scienze farmaceutiche presso l'Università del New Mexico di Albuquerque e coautore dello studio, ha espresso la sua preoccupazione, dichiarando che ciò significa che oggi il nostro cervello è composto per il 99,5% da tessuto cerebrale e per il restante da plastica.
La prima volta che è stata scoperta la presenza di microparticelle all’interno dei polmoni e del sangue umano è stato nel 2022, poi, negli anni successivi, negli organi, come milza, reni, fegato.
I ricercatori hanno osservato che nel cervello di 12 individui diagnosticati con demenza è stata riscontrata una quantità di frammenti di plastica da tre a cinque volte superiore rispetto a quella presente nel cervello di persone sane. Questi detriti microscopici, trasportati attraverso vari canali, si sono insediati non solo nel cervello, ma anche nel sistema cardiovascolare e negli organi riproduttivi, sia maschili che femminili.
Come le microplastiche entrano nel nostro corpo
Le microplastiche si generano dal deterioramento di pezzi di plastica più grandi e si disperdono durante i processi di produzione e conservazione. Un dato significativo è che più gli alimenti sono sottoposti a processi di lavorazione, maggiore è la quantità di microplastiche che contengono. Queste particelle si accumulano nelle radici di verdure come carote, ravanelli e rape, e nelle verdure a foglia verde, finendo così nel nostro organismo ogni volta che ne consumiamo.
Si stima che gli americani ingeriscano quotidianamente circa 126 particelle di microplastiche e ne inalino 132. Sebbene la maggior parte di queste venga espulsa attraverso l'intestino, una piccola quantità rimane e si accumula nel corpo. Le particelle di plastica possono anche essere rilasciate nelle bevande contenute in bottiglie di plastica, finendo direttamente nel sangue.
Un'altra via potenziale di assorbimento delle microplastiche è attraverso gli indumenti, in particolare quelli più economici, che contengono livelli più elevati di materiali sintetici.