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Controlli sempre l’ex sui social? Il motivo non è solo nostalgia
Un gesto comune ma sottovalutato: quando l’ossessione per il profilo dell’ex diventa una trappola emotiva
Capita spesso, anche senza volerlo: si apre Instagram quasi per riflesso, si digita il nome dell’ex e ci si ritrova a osservare le sue nuove foto, le stories, ogni singolo like. È un gesto rapido, apparentemente innocuo, ma - secondo l’analisi fatta da The Whom - che può rivelare molto più di quanto sembri. Sbirciare il profilo dell’ex non è solo una questione di curiosità: spesso è il segnale che qualcosa dentro non si è ancora chiuso del tutto.
Il bisogno silenzioso dietro quel tap
La mente si aggrappa a ciò che resta, ai ricordi accessibili con uno scroll. Ogni dettaglio, ogni tag, ogni nuova presenza sullo schermo riapre dubbi e pensieri: è felice? Ha già voltato pagina? Sta meglio senza di me? Più che informazione, è un modo per restare legati, anche se solo virtualmente, a una storia che forse non si è ancora riusciti ad archiviare davvero.
I social, in questo senso, non aiutano: offrono l’illusione di una vicinanza, mentre di fatto amplificano il vuoto. La tentazione di sbirciare diventa abitudine, fino a trasformarsi in una routine che ostacola il distacco emotivo e alimenta quella nostalgia che fa più male che bene.
Quando smettere di guardare diventa l’unico passo avanti
Finché tutto si limita a uno sguardo saltuario, può sembrare innocuo. Ma se il controllo diventa quotidiano, se ogni nuovo contenuto dell’ex genera agitazione o tristezza, allora il rischio è di rimanere intrappolati in una spirale. Guardare ciò che l’altro pubblica può diventare un modo per non guardare dentro di sé.
Il vero passo avanti è riconoscere che quel “tap” continuo non porta sollievo, ma prolunga il dolore. Lasciare andare non significa dimenticare, ma scegliere di tornare a vivere pienamente, al di là dello schermo. E solo così, giorno dopo giorno, si può iniziare davvero a voltare pagina.