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È in arrivo una tempesta geomagnetica sulla Terra: cosa aspettarsi
La Terra si prepara all’arrivo di una potente tempesta geomagnetica: cosa sappiamo finora e come gli esperti la monitorano
Una forte tempesta geomagnetica è in arrivo sulla Terra, con un impatto previsto tra il 1° e il 2 settembre. Questo evento, scatenato da un'eruzione solare, potrebbe avere conseguenze su satelliti, reti elettriche e comunicazioni radio.
Tempesta geomagnetica in arrivo: quando colpirà la Terra
A lanciare l'allerta è il Centro di previsione meteorologica spaziale del Noaa (National Oceanic and Atmospheric Administration). I loro dati hanno rilevato un'enorme espulsione di massa coronale (CME) diretta verso il nostro pianeta, originata da un'eruzione solare nella regione di macchie solari 4199 lo scorso 30 agosto.
L’avviso degli esperti
Come spiega Mirko Piersanti, professore dell'Università dell'Aquila ed esperto di meteo spaziale, l'arrivo di questa massa di plasma è aggravato dall'aggiunta di "vento solare veloce generato da un buco coronale". Le stime indicano che la tempesta avrà un'intensità da moderata a forte. "Il suo arrivo è previsto tra la notte del 1° settembre e la mattina del 2", aggiunge Piersanti.
L'incertezza, tuttavia, rimane alta, e per previsioni più precise si attende che l'onda d'urto raggiunga i satelliti ACE e Wind, posizionati a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.
Questi strumenti fungono da sentinelle per studiare le particelle del vento solare e forniranno un preallarme di circa trenta minuti.
I potenziali rischi e altre conseguenze
Secondo le proiezioni del Noaa, l'impatto iniziale sarà di classe G2 (moderato), ma l'intensità potrebbe aumentare fino a G3 (forte). A questo livello, i satelliti potrebbero avere problemi di orientamento, e si potrebbero verificare interruzioni nei servizi di navigazione satellitare come il GPS, oltre a disturbi nelle comunicazioni radio.
Si verificherà però un affascinante effetto collaterale: l'aumento della visibilità delle aurore boreali. Con un'intensità di classe G3, lo spettacolo di luci potrebbe essere avvistato a latitudini più basse del normale.