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Usain Bolt non corre più: “Se faccio le scale mi manca il fiato”

Una nuova vita da papà e ben lontano dalle piste d’atletica

Usain Bolt non corre più: “Se faccio le scale mi manca il fiato”

Credits: Getty Images

19 Settembre 2025

Redazione 105

Otto anni dopo il suo addio alle gare, Usain Bolt rimane il simbolo assoluto dello sprint mondiale. L’uomo dei record nei 100 metri (9″58), 200 metri (19″19) e nella staffetta 4×100 (36″84) oggi ha 39 anni e ammette di sentirsi molto più vicino alla quotidianità delle persone comuni. Come ha confessato durante i Mondiali di Tokyo 2025, la leggenda giamaicana non corre più e il suo rapporto con l’attività fisica è diventato complicato: “Quando salgo le scale mi manca il fiato. Credo che dovrò fare qualche giro solo per riprendere a respirare bene”.

 

La palestra al posto della pista

Dopo la rottura del tendine d’Achille, Bolt ha abbandonato la corsa e si dedica solo a qualche sessione in palestra. Con la sua consueta sincerità ha ammesso: “Mi alleno principalmente lì. Non sono un fan, ma ora che non corro da un po’ penso che dovrò ricominciare. Una frase che mostra tutta la distanza tra il super atleta che fu e l’uomo di oggi.

 

Una vita più lenta

Bolt ha raccontato ai giornalisti la sua quotidianità in Giamaica, scandita soprattutto dalla famiglia e dai tre figli: Olympia Lightning, Saint Leo e Thunder. “Di solito mi sveglio giusto in tempo per salutare i bambini che vanno a scuola. Poi dipende da cosa devo fare. Se non ho niente da fare, mi rilasso. A volte mi alleno se sono dell’umore. Guardo qualche serie, resto sul divano o gioco con i Lego finché i bambini non tornano a casa”.

 

L’eredità in pista

Anche se il tempo lo ha allontanato dai riflettori, Bolt resta un punto di riferimento. A Tokyo era sugli spalti per assistere al successo del connazionale Oblique Seville nei 100 metri. E a chi gli ha chiesto perché le nuove generazioni non abbiano ancora eguagliato i suoi tempi, la risposta è stata diretta: “Vuoi la vera risposta? Siamo semplicemente più talentuosi. Certo, lo si vede negli uomini. Si vede che le donne sono diverse. Stanno correndo sempre più veloci. Quindi si vede che dev’essere per forza una questione di talento.

 

Un messaggio ai giovani

Infine Bolt ha voluto lanciare un consiglio ai velocisti di oggi: “È una questione di personalità. Molti cercano di essere divertenti, ma il risultato è diverso. Si tratta solo di divertirsi. Se ci si impegna troppo, non sarà la stessa cosa.

 

Il sogno di portare i figli a Pechino 

Oggi Bolt vive come padre a tempo pieno e sogna di portare i suoi figli a Pechino, là dove nel 2008 iniziò la sua leggenda. “Sono emozionato perché potrò dire loro: è qui che è successo tutto. Ho mostrato video, ma quando vedranno quella pista capiranno davvero cosa ha fatto il loro padre”.

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