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Cosa ci fa una croce rossa nello Spazio? Lo stupore degli scienziati
Per il team di scienziati era apparentemente impossibile
Un team internazionale di astronomi ha fatto una scoperta sorprendente mentre osservava lo Spazio profondo con i radiotelescopi NOEMA e ALMA. L’oggetto sotto analisi era una galassia polverosa chiamata HerS-3, ma ciò che ha attirato l’attenzione del team è stato un fenomeno che sfida la logica: una Croce di Einstein atipica, con cinque immagini invece delle consuete quattro. Il capo del team, Pierre Cox, ha commentato: “Ci siamo detti: ‘Che diavolo è?'”.
La Croce di Einstein e l’anomalia osservata
Le Croci di Einstein si formano quando la luce di un quasar distante viene deviata dalla gravità di una galassia in primo piano, creando quattro immagini distinte disposte a forma di croce. Tuttavia, nel caso di HerS-3, i ricercatori hanno notato una quinta immagine proprio al centro, apparentemente impossibile secondo la teoria classica. “Questo non dovrebbe succedere” ha spiegato Charles Keeton, astrofisico alla Rutgers University. “Non è possibile ottenere una quinta immagine al centro, a meno che non ci sia qualcosa di insolito nella massa che sta deviando la luce”.
La chiave: materia oscura
Dopo aver escluso problemi tecnici, il team ha sviluppato modelli al computer per capire la fonte dell’anomalia. La massa visibile delle galassie in primo piano non era sufficiente a spiegare la quinta immagine. La soluzione è arrivata includendo un enorme alone di materia oscura, con una massa pari a migliaia di miliardi di volte quella del Sole. Keeton ha sottolineato che, una volta considerata la materia oscura, “la matematica e la fisica si sono allineate alla perfezione”.
L’importanza scientifica della scoperta
La ricerca, pubblicata su The Astrophysical Journal, ha un valore inestimabile. L’effetto lente agisce come un telescopio naturale, ingrandendo la galassia lontana e permettendo agli astronomi di studiarne i dettagli con precisione impossibile in altri modi. Ma soprattutto, fornisce un’opportunità unica per osservare indirettamente la materia oscura, una sostanza invisibile che costituisce circa l’85% della massa dell’Universo e influenza la traiettoria della luce grazie alla sua immensa gravità.
Un laboratorio cosmico naturale
Pierre Cox ha definito il sistema osservato come un laboratorio naturale, in grado di offrire informazioni sia sulla galassia lontana sia sulla materia invisibile che piega la luce: “Ci consente di osservare sia la galassia lontana sia la materia invisibile che ne piega la luce”. La scoperta rappresenta un passo fondamentale nello studio dei fenomeni cosmici e della struttura dell’Universo, rivelando dettagli nascosti grazie alla modellazione scientifica avanzata.