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Credits: Getty Images
10 Novembre 2025
Redazione 105
Postare sui social non è più un gesto spontaneo. Spesso è preceduto da esitazioni, a volte da un vero e proprio blocco chiamato social ennui, un disagio profondo provato davanti alla telecamera.
Questo fenomeno riflette la crisi dei social media, che non sono più solo spazi di condivisione ma anche strumenti di valutazione costante, dove ogni post rischia di essere giudicato.
Quando i social media sono nati, erano spazi informali: un piatto cucinato male o un selfie
sfocato erano segni di autenticità e semplicità. Oggi, invece, la percezione è cambiata e, pubblicare qualcosa di troppo “normale”, può essere etichettato come cringe.
L’approccio ai social varia molto tra le generazioni:
Il vero colpevole del social ennui è spesso il funzionamento stesso dei feed. Un tempo, i post dei propri amici e conoscenti comparivano in ordine cronologico, creando una connessione reale. Oggi, gli algoritmi privilegiano contenuti di utenti già popolari, relegando spesso ai margini ciò che proviene da amici e parenti.
Questo spostamento genera una sensazione di distanza e frustrazione, diminuendo la voglia di postare contenuti. Proprio questa dinamica, spegne lentamente la voglia di postare con il cuore.
In questo contesto, il social ennui non è solo un blocco individuale, ma il sintomo di un fenomeno collettivo.