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Gianluca Zambrotta sotto i ferri per il varismo alle gambe: come sta

Redazione 105

L’ex terzino è affetto da una deformità che negli anni gli ha incurvato progressivamente le ginocchia

Gianluca Zambrotta ha scelto di mostrare senza filtri il giorno della sua operazione, affidandosi all’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna per un’osteotomia correttiva. A 48 anni, l’ex difensore della Juventus e campione del mondo 2006 ha affrontato un intervento mirato a correggere il varismo, la deformità che negli anni ha incurvato progressivamente le sue ginocchia.

Attraverso le storie Instagram, ha documentato il percorso: prima lo scatto del pre-operatorio con “Pronti”, poi “Ci siamo”, fino al messaggio che ha certificato la riuscita: “Operazione finita!!!”. L’immagine conclusiva, con la gamba sinistra fasciata, si chiude con una battuta che racconta la sua leggerezza: “Sembra più dritta?!?”.

 

Un problema fisico sottovalutato per anni

Il varismo, per lui, non è mai stato un semplice difetto estetico. Già in passato lo aveva raccontato al podcast Passa dal BSMT di Gianluca Gazzoli, spiegando come tre interventi ai menischi interni lo avessero lasciato senza protezioni articolari: “Durante la mia carriera non ho avuto grandi infortuni. Mi sono operato tre volte ai menischi interni, cose molto semplici rispetto a un crociato o a un legamento. In questo momento non li ho né a sinistra né a destra. Quindi, con il tempo le gambe si sono arcuate. Sono andato a farmi vedere da tre o quattro chirurghi importanti a livello nazionale e non si spiegano come possa avere queste ginocchia e come possa riuscire a fare attività fisica come, per esempio, il padel”.

 

Perché l’osteotomia era inevitabile

Nella stessa intervista aveva anticipato la necessità di correggere l’asse delle gambe prima che la degenerazione articolare imponesse una scelta ancora più drastica: “Dovrò fare un’osteotomia. In pratica mi raddrizzano le gambe tagliandomi delle piccole parti di osso sopra e sotto e inserendomi delle placche per cercare di non mettere già ora una protesi totale, anche se quest’ultima toccherà inserirla tra qualche anno”. L’obiettivo è duplice: migliorare l’allineamento dell’arto per ridurre il carico sul comparto interno del ginocchio e ritardare quanto più possibile la protesi. Ora Zambrotta dovrà affrontare un periodo di fisioterapia lungo ma fondamentale per la sua salute: in bocca al lupo per una pronta guarigione!

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