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Addio a Brigitte Bardot: i suoi film da rivedere per celebrarla

Un’icona che ha cambiato la storia del cinema e il costume internazionale: le sue pellicole più belle

Addio a Brigitte Bardot: i suoi film da rivedere per celebrarla

Credits: YouTube @StudioCANALUK

29 Dicembre 2025

Redazione 105

La scomparsa di Brigitte Bardot a 91 anni segna la fine di un’epoca irripetibile. Attrice, sex symbol, ma soprattutto figura rivoluzionaria, Bardot ha incarnato una nuova idea di donna nel cinema europeo: libera, anticonformista, capace di rompere le regole del costume e della morale. Il suo volto e il suo corpo non erano solo strumenti di seduzione, ma veri e propri manifesti culturali. Ripercorrere la sua carriera significa attraversare un momento storico in cui il cinema francese ha osato riscrivere i codici della rappresentazione femminile.

 

Il dramma giudiziario de “La verità”

Tra le prove più intense della Bardot spicca La verità, diretto da Henri-Georges Clouzot. Qui l’attrice si allontana dall’immagine leggera e sensuale per interpretare una donna accusata di omicidio, schiacciata da pregiudizi e moralismo. Il film mette a nudo una società ipocrita, pronta a condannare prima ancora di ascoltare. La sua interpretazione, potente e dolorosa, dimostra quanto Bardot fosse anche una grande attrice drammatica, capace di dare voce a un disagio femminile ancora attualissimo.

 

La modernità di “Il disprezzo”

Con Il disprezzo, firmato da Jean-Luc Godard, Bardot entra nel cuore della Nouvelle Vague. Il film è una riflessione sofisticata sull’incomunicabilità di coppia, sul rapporto tra arte e industria e sulla crisi dell’identità maschile. La sua Camille è sensuale ma complessa, distante dall’idea di musa passiva. Bardot riesce a rendere il personaggio fragile e concreto, trasformando il suo corpo in un linguaggio emotivo che dialoga con il cinema stesso.

 

L’eros disturbante de “La ragazza del peccato”

In La ragazza del peccato, accanto a Jean Gabin, Bardot dà vita a una relazione segnata da ambiguità e desiderio. Il film affronta temi scabrosi per l’epoca, mostrando il conflitto tra generazioni, potere e passione. Ancora una volta, l’attrice sfida lo sguardo dello spettatore, rifiutando ogni semplificazione morale e rendendo il suo personaggio tragicamente umano.

 

La leggerezza sovversiva di “Babette va alla guerra”

Non solo drammi: Bardot brilla anche nella commedia con Babette va alla guerra. In questo mix di satira, spionaggio e romanticismo, l’attrice dimostra un carisma naturale e un’ironia irresistibile. La sua Babette è ingenua ma determinata, capace di conquistare il pubblico con grazia e spontaneità.

 

Il mito nasce con “Piace a troppi”

Ma il film che l’ha resa una star mondiale resta Piace a troppi. Scandaloso e modernissimo, ha imposto Bardot come simbolo di libertà sessuale e rottura dei tabù. Ancora oggi, è un’opera fondamentale per comprendere la portata culturale di un’attrice che non è mai stata solo un volto, ma un’idea di cambiamento.

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