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Una ricerca mostra come i continui controlli al proprio cellulare siano sintomi di inpulsività e sbalzi d’umore
Centocinquanta volte al giorno: questo il numero di controlli effettuati in media quotidianamente sul proprio smartphone. Una vera enormità, equivalente a una significativa parte della giornata spensa con gli occhi incollati allo schermo. Di certo, gli utenti sono consapevoli di aver sviluppato una cattiva abitudine e di essere ossessionati dai loro dispositivi, ma riuscire a staccarsene completamente non è facile.
Secondo uno studio della Baylor University, infatti, si tratta di un processo psicologico: le persone che controllano compulsivamente il telefono si comportano così probabilmente con l’illusione di sentirsi meglio in seguito, per allontanare pensieri e sensazioni negative. La ricerca affronta un problema che riguarda soprattutto le nuove generazioni, quelle maggiormente in possesso di smartphone con accesso a internet. Pubblicata sulla rivista Personality and Individual Differences, lo studio ha definito la relazione che intercorre tra utilizzo eccessivo del cellulare e instabilità emotiva, confermando il legame tra personalità e dipendenza da tecnologia.
Per effettuare le indagini è stato richiesto a 346 studenti universitari di rispondere a un sondaggio online riguardante l’uso del telefono. Sono stati individuati cinque differenti tratti della personalità: il punto principale emerso è che i soggetti dipendenti dallo smartphone sono quelli più inclini a sbalzi d’umore, sono meno concentrati e più impulsivi.
I soggetti introversi sono invece meno portati a sviluppare questo tipo di dipendenza, così come i soggetti più meticolosi e in grado di concentrarsi meglio sui loro compiti. Riassumendo, gli autori dello studio hanno spiegato che “la dipendenza da cellulare è un tentativo utilizzato per migliorare l’umore, la navigazione web un modo per rassicurare gli insicuri e ricevere un conforto, anche se temporaneo”.