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18 Settembre 2015
La dipendenza dalla tecnologia potrebbe influenzare le abitudini dei più giovani. A lanciare l'allarme è Aric Sigman della Royal Society of Medicine.
Come riporta un articolo il Daily Mail, Sigman sottolinea come i genitori dovrebbero essere il primo baluardo contro l'intromissione nella vita famigliare di strumenti tecnologici come smartphone, tablet e simili.
Per Sigman dovrebbero essere in primis i genitori a dare il buon esempio non facendosi distrarre da simili dispositivi durante i momenti di vita comune. I più piccoli invece dovrebbero giocare e distrarsi, davanti a smartphone e tablet, non più di due ore al giorno.
Per Sigman i bambini dovrebbero invece annoiarsi. Il motivo? La noia è un bene perché permette ai più piccoli di scoprire come intrattenersi da soli.
Sempre secondo l'articolo, Sigman ha citato alcuni dati molto esemplificativi: i nativi digitali tra 1 a 7 anni hanno utilizzato cellulari e tablet per l'equivalente di un anno intero. La cifra sale a tre anni per chi ha raggiunto i 18 anni di età.
Non solo. L'uso di internet tra la fascia che va dai 16 ai 24 anni è triplicato negli ultimi 2 lustri.