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04 Aprile 2017
Ha l'apparenza di un innocuo e pacifico pesce colorato e invece è fra gli esemplari più pericolosi del mare. Almeno per quei predatori che quando lo attaccano vengono letteralmente drogati dai suoi lunghi denti velenosi. Si tratta del Meiacanthus grammistes, appartenente alla famiglia dei Blenniidae, noti nel gergo comune come bavose. Una nuova ricerca dal titolo “The Evolution of Fangs, Venom, and Mimicry Systems in Blenny Fishes”, pubblicata su Current Biology, ha scoperto come gli esemplari appartenenti a questa particolare specie di pesce riescano a difendersi dalle altre specie iniettando un veleno che provoca effetti simili a quelli dell'eroina.
A scoprirlo Bryan Fry, dell’università australiana del Queensland, e Nicholas Casewell, dell'ateneo britannico di Liverpool, che dopo averlo catturato hanno raccolto con un batuffolo di cotone il veleno rilasciato dai denti del Meiacanthus, detto anche “Blennide dai denti a sciabola”, ottenendo quindi la sua composizione.
Il risultato delle analisi è stato sorprendente: i due ricercatori hanno trovato, principalmente, tre sostanze europeptide, lipasi, e peptidi oppioidi, che rendono il veleno simile all’eroina e alla morfina e capace di provocare nella vittima un repentino calo della pressione sanguigna e una sensazione di disorientamento.
“È uno dei pesci più interessanti che abbia mai studiato e produce il veleno più intrigante di tutti, chimicamente unico”, ha sostenuto Fry che non ha escluso che grazie alle sue caratteristiche, il veleno potrebbe aprire la strada allo sviluppo di nuovi farmaci antidolorifici.
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