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04 Maggio 2017
Dopo gli ultimi casi di cronaca il ddl è finalmente arrivato in Parlamento, dove quasi sicuramente verrà approvato: stiamo parlando della nuova legge sulla legittima difesa, che va a modificare il codice penale. Secondo la nuova legge infatti la legittima difesa ora comprenderà anche la “reazione ad un'aggressione commessa di notte”, compresa quella conseguente “l'introduzione nel luoghi con violenza alle persone o alle cose ovvero con minaccia o con inganno”. In altre parole con questo nuovo concetto ampliato di legittima difesa se un ladro verrà colto in flagrante all'interno di un'abitazione privata, di notte, gli si potrà anche sparare.
Si tratta di una questione molto complicata e “calda”, che i fatti di cronaca ci ricordano quasi quotidianamente. Il testo del ddl è arrivato a Montecitorio dopo due anni, nei quali l'allarme sociale è salito alle stelle. Il fatto di autorizzare chi subisce una rapina notturna a sparare all'aggressore è un concetto decisamente nuovo per l'ordinamento italiano, in ogni caso sarà sempre il giudice che valuterà la proporzione tra difesa e offesa, compreso il livello di pericolo.
Secondo la norma di legge non avrà colpa chi reagisce “in situazioni comportanti un pericolo attuale per la vita, per l'integrità fisica, per la libertà personale o sessuale”. Inoltre quando viene riconosciuta la legittima difesa le spese processuali e le parcelle degli avvocati sono a carico dello Stato.
Intanto dalle forze politiche arrivano le prime proteste: la Lega Nord giudica troppo leggero il ddl e non lo appoggerà, Salvini chiedeva la non punibilità anche quando il proprietario che subisce la rapina causa la morte del ladro. Anche Forza Italia, nelle parole di Silvio Berlusconi, giudica la legge “non adeguata al bisogno di sicurezza degli italiani e a ciò che tutti gli italiani si attendono: una legge in grado di tutelare le persone per bene, quando sono aggredite”.