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AAA Cercasi panettiere, ma nessuno vuole lavorare

A Monza i titolari di un panificio non riescono a trovare nessuno che voglia lavorare come panettiere.

AAA Cercasi panettiere, ma nessuno vuole lavorare

14 Settembre 2017

In tempi di carestia di lavoro tutti si dovrebbero fiondare sulla prima offerta disponibile, e invece pare proprio che la voglia di lavorare non sia molto diffusa. A Monza, in via Boito, i titolari di un forno sono alla disperata ricerca di un panettiere da assumere, ma non riescono a trovarlo. “Potrà sembrare strano eppure oggi a Monza trovare un panettiere non è semplice. Quello che maggiormente ci rammarica è che gli stessi giovani usciti dalla scuola si stupiscono quando gli spieghiamo l’organizzazione del lavoro: si inizia alle 4 del mattino e in media si termina a mezzogiorno” spiegano Raffaella Pagani e il marito Massimo Tirabassi, i titolari.

Eppure il mestiere del panettiere è noto proprio per i suoi orari non proprio convenzionali visto che di prima mattina pane e brioche sono pronte e calde, in attesa dei primi clienti.

Di sicuro non è un lavoro semplice visti gli orari e l’attenzione che serve per portare a termine la lavorazione: “Si inizia alle 4 del mattino, bisogna sollevare i sacchi della farina, bisogna impastare, seguire la lievitazione, infornare e stare attenti alla fase di cottura, curare la produzione” affermano i titolari, eppure sembra che i giovani panettieri non siano disposti a rinunciare alle loro uscite notturne con gli amici e ai bagordi del sabato sera. Nessuno infatti vuole lavorare nel laboratorio del forno di Raffaella e Massimo.

Come fanno sapere i titolari in molti, dopo il primo colloquio, rifiutano la proposta quando vengono a sapere degli orari di lavoro. Eppure negli ultimi anni, grazie alla meccanizzazione, la mole di lavoro del panettiere è notevolmente diminuita e gli orari più accessibili: “Una volta si cominciava anche prima, mio papà entrava in bottega a mezzanotte. Oggi invece la meccanizzazione ha aiutato parecchio” sostiene Raffaella, figlia di uno storico panettiere, sebbene la mano dell’uomo non sia diventata superflua, anzi.

In ogni caso i due titolari non si arrendono e sono convinti che riusciranno a trovare un lavoratore serio e professionale da assumere nel loro laboratorio, che impieghi sacrificio, sudore e buon senso. D’altronde stiamo pur sempre parlando di un posto di lavoro. “Gli ingredienti fondamentali per fare questo lavoro sono innanzitutto volontà, umiltà e voglia di imparare e di lavorare” spiegano, “ben vengano anche persone che non hanno mai svolto questo lavoro, siamo ben lieti di insegnare loro la sacralità del forno e del pane."

Photo credit: Qui Brianza News

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