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12 Ottobre 2017
Scattarsi un selfie con un animale durante una vacanza può costare molto caro. Se infatti per il turista è solo un modo per accaparrarsi qualche like, per l’animale può essere motivo di stress, sofferenza e persino di morte, come avvenuto a una cucciola di delfino in Spagna, nei mesi scorsi. Secondo la World Animal Protection, dal 2014 ad oggi, sui social media l'aumento dei selfie con animali è stato del 292%: quanto basta per lanciare l'allarme e persino un vero e proprio codice. Si chiama “Selfie Code” ed è un appello-petizione online, diventata realtà dopo aver scoperto che il fenomeno sta diventando sempre più invasivo.
Molti degli animali esotici con cui le persone amano scattarsi foto - spiegano dall’organizzazione internazionale - sono spesso vittime di abusi, tenuti in gabbie buie per ore, legati e poi tirati fuori per l'occasione in cambio anche di poche monete. Dalle scimmie ai koala, dalle tartarughe marine ai delfini, fino addirittura ai coccodrilli.
L'associazione ha invitato i governi locali a sensibilizzare i turisti sul problema e ha contattato i principali social media, da Instagram a Facebook, per chiedere maggiore attenzione ed eventuali censure. Uno dei primi interlocutori a rispondere è stato Tinder, che già da tempo ha già promesso di censurare alcuni selfie, come ad esempio quelli con le tigri.