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Come sarebbe l'Italia se avesse solo 12 regioni? La proposta politica venne fatta nel 2012

Una proposta di un deputato che tiene conto della difficile situazione che l’Europa sta vivendo, un tentativo di gestire una crisi senza cadere in pericolosi populismi

All’indomani dei referendum in Lombardia e Veneto, la questione regioni fa ancora discutere.

La questione in realtà non è nuova, già nel 2012 si era parlato di ridisegnare l’Italia in un ddl del deputato PD Morassut, proposta che fu poi ripresentata nel 2015 insieme al collega Raffaele Ranucci.

Morassut torna oggi sull’argomento, parlandone direttamente dalla sua pagina Facebook.

"Viviamo sospesi tra ciò che non c'è ancora (uno stato europeo) e ciò che sta morendo (gli stati nazionali). In questa terra di nessuno proliferano populismi, nazionalismi, estremismi politici, sociali e nazionali. L'Europa sembra esplodere […] La marcia di avvicinamento ad un nuovo organismo statale europeo non può che partire da una riorganizzazione del regionalismo europeo."

Parla di crisi il deputato, una crisi che sta travolgendo non solo il nostro paese ma tutta L’Europa, un'Europa che vede perdere forza il concetto di nazione e che non riesce ancora a trasformarsi in uno stato federale europeo.

È proprio per far fronte a questa situazione che nasce la proposta di Morussat, che suona come una delle tante provocazioni di cui è piena la politica, ma che in realtà è seria e cerca di tener conto della situazione e dei tempi in cui stiamo vivendo. Un tentativo di mettersi al passo.

Ma di che cosa si tratta?

Morassut propone di ridisegnare i confini delle regioni dividendo il paese in 12 grandi aree:

Una regione Alpina al nord che comprenderebbe Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, un Triveneto composto da Veneto, Friuli e Trentino Alto-Adige, e la Lombardia che invece resterebbe regione a sé.

Scendendo verso il centro rimarrebbero l’Emilia Romagna praticamente invariata, Toscana e Umbria verrebbero unite in una sola regione Appenninica, come Marche e Abruzzo che insieme formerebbero la regione Adriatica.

Andando al sud le regioni sarebbero 3: quella di Ponente formata da Calabria e la parte ovest della Basilicata, quella di Levante con Puglia e parte est della Basilicata, e una regione Tirrenica con Campania e una parte del Lazio.

La Sicilia e la Sardegna rimarrebbero regioni a sé mentre Roma e provincia diventerebbe il Distretto di Roma Capitale.

Come dicevamo prima, questa proposta suona davvero come una provocazione, in realtà le intenzioni del deputato sono tutt’altro che provocatorie. Come lui stesso dice, non sono i confini a essere importanti, ma la necessità di trattare una questione fondamentale senza lasciarla in balia di pericolosi populismi che potrebbero creare ancora più confusione e disagi nel paese.

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