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16 Novembre 2017
Tempo di crisi? Per il settore automobilistico sembra di no. A giudicare dai dati che stiamo per proporvi, gli italiani ritengono che le quattro ruote siano sempre un buon investimento.
Lo dice un'elaborazione dell'Osservatorio Autopromotec su dati Aci, secondo cui il numero delle autovetture tra 1200 e 1600 in Italia sarebbe cresciuto visibilmente tra il 2011 e il 2016, passando da 15.889.141 a 18.114.870 unità, con un aumento del 14%.
Che si tratti di benzina o diesel, la quota di questi modelli è aumentata dal 42,8% del 2011 al 47,8% dell’anno scorso.
Di riflesso, la fascia delle auto di piccola cilindrata risulta diminuire del 15,8% nell’ultimo quinquennio.
In calo anche il numero delle auto con cilindrata medio-alta (tra 1600 e 2000), le quali fanno registrare un meno 7,8%. Ma non scherza nemmeno la percentuale di macchine con motore oltre 2500 (-17,1%).
Infine la fascia delle 2000-2500, grazie alla buona diffusione dei diesel di questa categoria, si è contratta del solo 3,3%.
Secondo Autopromotec, la scelta degli italiani di preferire il segmento delle vetture medie è da ricondurre a due fenomeni specifici ma opposti: da una parte la ripresa dei redditi delle famiglie ha consentito di lasciare in concessionaria le auto piccole, salendo a bordo di quelle medie.
Al tempo stesso si sta verificando, per le vetture di cilindrata superiore a 1600, un fenomeno di downsizing, cioè il tentativo di contenere i costi di gestione e ridurre l'impatto ambientale (il minor consumo equivale a un più basso livello di emissioni di CO2).
Gli italiani, in ogni caso, preferiscono le “medie”. Sarà colpa di quel famoso luogo comune secondo cui “le dimensioni contano”?